Il rettore della Sapienza:
“Puniamo i boicottatori”
Con il Technion i rapporti sono consolidati e proficui. Il frutto di una partnership costantemente segnata da incontri bilaterali e progettualità condivise. Per questo Eugenio Gaudio, rettore della Sapienza, è stato tra i primi a indignarsi quando – qualche settimana fa – poco più di un centinaio tra docenti e ricercatori dell’università italiana ha proposto il boicottaggio dell’ateneo israeliano, una delle eccellenze mondiali in campo scientifico.
“La scienza non si boicotta”, dice Gaudio. E a Pagine Ebraiche afferma il proprio sostegno a un eventuale intervento del governo che agisca, alla stregua di quanto avvenuto in Inghilterra, a favore del “boicottaggio dei boicottatori”. E quindi della loro possibile perseguibilità penale. “Se in futuro il Parlamento italiano andasse in quella direzione sarei senz’altro favorevole” sottolinea il rettore. D’altronde, prosegue, la posizione del ministro Giannini è stata chiara. E così il suo ripudio dell’iniziativa intrapresa dai firmatari del documento.
“Anche dentro alla Sapienza esistono frange apertamente anti-israeliane. Ma si tratta di una netta minoranza, cui non ho intenzione di lasciare spazio. Soprattutto in un momento come questo, dove ogni passo falso rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già complessa – sostiene il rettore – è fondamentale affermare che l’odio è incompatibile con lo spirito e i valori accademici e agire nel senso opposto”.
Ne è un esempio il master di cooperazione internazionale cui partecipano da anni studenti israeliani e palestinesi.
E ancora le sinergie su ricerca, biotecnologie, studio dello spazio attivati proprio con il Technion. Che è, per Gaudio, “il prototipo dell’ateneo moderno, con una grande spinta all’innovazione e alla collaborazione”.
“Le università italiane non possono sottrarsi alla sfida di essere sempre più ambasciatrici di progresso, solidarietà e valori positivi. Per questo riteniamo Israele un partner irrinunciabile. Per questo, riteniamo altrettanto fondamentale che due battaglie della Sapienza vadano a buon fine: l’eliminazione della parola ‘razza’ dalla Costituzione, la cancellazione del nome dei medici nazisti dalle patologie scoperte dagli stessi attraverso gli esperimenti condotti nei lager”.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(23 febbraio 2016)