Il settimanAle – L’amarezza del poeta

alessandro-trevesAttraversava sulla jeep la città dei vinti, /
un ragazzo spavaldo e ben armato, un giovane leone /
e in quella strada, contro il muro spinti /
dalla paura, un vecchio e una donna, due persone; /
dai denti di latte del ragazzo uscì un sorriso: /
“proviamo la mitragliatrice”, e la provò; /
riuscì appena il vecchio a coprirsi il viso /
che il suo sangue sulla parete spruzzò. /
Nelle battaglie per la libertà son tanti gli episodi, /
e son successe, si sa, anche cose più dure, /
la nostra guerra vuole che se ne canti le lodi – /
bene! Ma allor si canterà di questo, pure. /
Si canterà di questi “episodi delicati” /
– si tratta di assassinio, a dirla tutta – /
si canterà di mezzi discorsi fra soldati /
risatine e finte scuse, di chi è in combutta /
….
Così i soldati, e noi con la nostra faccia tosta /
per il tacito assenso a chi, operando, erra, /
entriamo, borbottando “costretti” e “in risposta”, /
nel comprensorio dei criminali di guerra.

scusandomi per l’incapacità di tradurre decentemente i bei versi di Nathan Alterman, il poeta nazionale d’Israele ora ritratto sulle banconote da 200 Shekel, invito a leggerli in ebraico, su Ha’aretz del 7 febbraio, o nella parziale traduzione in inglese apparsa il 18 marzo, insieme all’articolo del professor Yair Auron. Le 10 strofe, pubblicate sul quotidiano Davar nella “settima colonna” di Alterman (lontana ispirazione per questo settimanAle) il 19 novembre del 1948, pare si riferissero ad eventi accaduti durante la conquista della città araba di Lydda/Lod. David Ben Gurion si congratulò con Alterman, chiedendogli il permesso di far stampare i suoi versi in 100 mila copie, da distribuire a tutti i combattenti di Tsahal. Non voglio aggiungere niente, questa volta, alla ricostruzione storica del professor Auron; suggerisco solo, per tornare ai giorni nostri, la lettura delle “Notti di Beitunia”, l’articolo di Nahum Barnea, su Ynet del 18 marzo, che racconta di quando si è aggregato ad un’incursione notturna nella zona A, mirata ad arrestare alcuni giovani palestinesi.

Alessandro Treves, neuroscienziato

(20 marzo 2016)