Il Talmud in italiano

rassegnaNel 2011 con la firma del protocollo d’intesa da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Miur, il Cnr, e l’UCEI, prendeva il via il “Progetto di Traduzione del Talmud Babilonese”. Martedì 5 aprile il primo trattato, pubblicato da Giuntina, sarà consegnato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Intervistato da Elena Loewenthal per La Stampa, il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni racconta: “Malgrado la sua mole il Talmud è un testo terribilmente sintetico, ricco di termini tecnici, senza interpunzione. È tutto fatto di domande formulate in modo lapidario e di risposte altrettanto brevi: ogni frase va sciolta. Quasi una stenografia. Abbiamo fornito una traduzione parola per parola con una serie di inserimenti in neretto che danno corpo alla prosa. La traduzione è insomma una continua parafrasi, un commento al testo originario”.
Il rav sottolinea il sostegno “fondamentale” delle istituzioni dello Stato e descrive il gruppo di lavoro incaricato del progetto con queste parole: “Abbiamo una squadra di circa cinquanta studiosi fra traduttori esperti, traduttori in formazione, istruttori, redattori. È davvero una operazione enorme, ma anche innovativa. Abbiamo costruito un apparato di note e di schede illustrative fatto apposta per entrare in questo universo religioso, culturale, intellettuale”.

La mano dell’Isis nel terribile attentato di ieri pomeriggio a Istanbul, nella via dello shopping. “Israele si risveglia con l’incubo del nemico che va a caccia dei suoi cittadini all’estero. Ieri sera non c’era ancora la certezza che l’obiettivo del kamikaze di Istanbul fosse il gruppo di turisti israeliani che passeggiavano lungo il viale Istiklal. Ma gli indizi sono fortissimi” si legge nella ricostruzione dell’inviato de La Stampa Giordano Stabile. “Se confermati saremmo di fronte al primo attentato diretto dello Stato islamico contro Israele. Una svolta che potrebbe spingere lo Stato ebraico a rivedere la sua strategia di contenimento del pericolo”.

Il 13 novembre scorso doveva farsi esplodere allo Stade de France. Questo il piano di Salah Abdeslam, il terrorista arrestato a Molenbeek dopo una fuga durata quattro mesi. Scrive Marco Imarisio sul Corriere: “Abdeslam parlerà. Ma solo a patto di restare in Belgio, di venire giudicato a Bruxelles. Un baratto, notizie in cambio di un improbabile no all’estradizione. La strategia appare chiara, così come lo smarrimento dell’ex latitante più ricercato d’Europa, apparso provato a livello mentale da una latitanza trascorsa praticamente a casa sua”.

Ferro, pietre, ghiaia, nuovi volumi. Sul Corriere si racconta come al Memoriale della Shoah Binario 21 di Milano l’architettura sia pensata al servizio del ricordo. Scrive Vittorio Gregotti: “Gli architetti Annalisa de Curtis e Guido Morpurgo ci hanno lavorato dal 2007, con ostinazione e coerenza sensibile, contro ogni ‘indifferenza’, parola scritta sul muro dell’ingresso. Tutta l’operazione è quasi terminata, salvo l’arredo della biblioteca, ma è stato possibile visitare il luogo, in attività progressiva almeno da due anni, e riconoscerlo in ogni nuovo dettaglio dello sviluppo”.

Proseguono senza sosta le visite a casa Pannella. “Lo conosco da quando avevo tre anni. Mia nonna, che con le leggi razziali aveva perso tutto, nel dopoguerra affittava due stanze della casa a via Dandolo. In una di queste abitava Pannella, con Sergio Stanzani” racconta il direttore del TG5 Clemente Mimun al Messaggero.

Partiranno oggi da Firenze con destinazione Assisi i ciclisti del primo team professionistico israeliano. Un omaggio sui pedali sulle strade percorse da Gino Bartali per dare assistenza e soccorso agli ebrei perseguitati. Scrive Massimiliano Castellani su Avvenire: “Ginettaccio ha fatto tanta strada correndo per staccare tutti, anche la paura. E prima della rosa e della gialla, aveva messo fino all’ultimo la maglia della verità che oggi fieri indosseranno anche i ciclisti d’Israele”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(20 marzo 2016)