La Palmira liberata
Le immagini di Palmira liberata sono un buon augurio per la primavera appena iniziata. Ogni liberazione però non è tale se non farà i conti con la propria ricostruzione, non solo materiale, ma anche storica e morale – come si è espresso Alberto Negri su il Sole 24 Ore -.
Fin troppe volte abbiamo accolto con giubilo delle liberazioni che poi si sono rivelate altre forme di oppressione, o liberazioni che non hanno portato ad una riflessione storica sul passato appena sbaragliato. La disfatta completa del Daesh, nella speranza che avvenga al più presto, dovrà confrontarsi innanzitutto sull’eredità che i jihadisti hanno lasciato sulla popolazione, da un punto di vista mnemonico e culturale, affinché non possa ripetersi un altro Daesh. Così Pesach non avrebbe grande significato se non portasse in grembo il ricordo della schiavitù in Egitto.
Francesco Moises Bassano
(1 aprile 2016)