Bologna Children’s Book Fair al via

rassegnaInizia oggi la Bologna Children’s Book Fair, la più importante fiera internazionale dedicata ai libri per bambini e ragazzi. Come ogni anno Pagine Ebraiche – nel numero attualmente in distribuzione – dedica all’argomento il dossier “Leggere per crescere”, che viene distribuito a Bologna a cura dell’organizzazione stessa della fiera. “Immagini e parole per stare insieme tra diversi” il titolo dell’ampio approfondimento, curato da Ada Treves. Tra i protagonisti del dossier, il Golem che a Bologna, come racconta oggi il Quotidiano Nazionale, approda grazie a Frantz e il Golem (Orecchio Acerbo editore).

Panama Papers. “Una gigantesca massa di denaro dirottata da studi legali internazionali e banche verso paradisi fiscali per conto di leader politici, criminali, funzionari d’intelligence e vip dello sport e dello spettacolo”. Così La Stampa descrive il caso Panama Paper, l’inchiesta di 300 giornalisti (tra cui, in Italia, quelli dell’Espresso) dell’International Consortium of Investigative Journalists (ICIJ) sullo studio legale Mossack e Fonseca (MF) di Panama, uno dei più grandi “cantieri” di offshore del mondo. Tra i soci fondatori dello studio, racconta il Corriere, Jürgen Mossack, “figlio di un nazista delle Waffen Ss che dopo la fine della Seconda guerra mondiale si trasferì con la famiglia a Panama, offrendosi alla Cia come spia dei cubani”.

Milano, Salvini contro Parisi sulla moschea. “Dove la Lega governa, lì non nascono moschee”. A dichiararlo il leader della Lega Matteo Salvini (Corriere), aprendo così la “prima crepa” all’interno del centrodestra milanese (Repubblica Milano): il leader del Carroccio infatti risponde al candidato sindaco Stefano Parisi – che ha l’appoggio della Lega – che sabato aveva detto “una moschea a Milano ci vuole”. Non secondo Salvini. “Parisi – scrive il Corriere Milano – replicherà poi alle parole del segretario padano con una lunga dichiarazione nella quale proverà a stemperare la polemica senza però arretrare nel merito”.

Egitto, il caso Regeni. Ancora lontana la verità riguardo al caso di Giulio Regeni, lo studente italiano rapito e ucciso al Cairo. L’ultimo capitolo di una storia con sole ombre, il dietrofront del ministero degli Interni egiziano che a fine marzo aveva indicato come responsabili della morte di Regeni cinque banditi uccisi dalla polizia. “Non abbiamo mai detto che dietro l’uccisione dell’italiano ci fossero loro”, dichiara il ministro, smentito, scrive Repubblica, da un comunicato stampa in cui c’è scritto il contrario. “Roma usi il turismo come strumento di pressione”, l’invito Riccardo Noury, portavoce in Italia di Amnesty International, dalle colonne del Corriere della Sera. Il quotidiano di via Solferino racconta inoltre il “sistema Al Sisi”, ovvero la repressione attuata dal presidente egiziano e che fino ad ora avrebbe portato alla scomparsa di almeno 1700 persone.

Palmira liberata. “’Liberata’, davvero? Sicuro che i monumenti di Palmira siano stati restituiti al mondo grazie a truppe armate che possono essere definite ‘liberatrici’? ‘Liberatore’ l’esercito di Assad che ha trucidato in questi anni oltre 200 mi la siriani, un a strage in finita non nella guerra contro l’Isis ma in quello contro il proprio popolo, da Aleppo a Damasco?”. Gli scomodi interrogativi che Pierluigi Battista pone nella sua rubrica sul Corriere Particelle elementari. E intanto in Siria il dittatore Assad sembra aver perso il sostegno delle principali famiglie alawite, minoranza da sempre sostenitrice del dittatore. Queste ultime, come racconta Fiamma Nirenstein sul Giornale, hanno firmato un documento in cui affermano – pur non condannando Assad – che “Non possiamo salvare lo Stato se lui si dimette subito. Ma con lui al potere non ci saranno riforme. Così abbiamo bisogno di un cambiamento per fasi, monitorato dalla comunità internazionale”. Ma c’è invece chi appoggia Assad: la comunità cristiana di Damasco, scrive La Stampa, che dichiara che il raiss è stato l’unico a difenderla.

Indagati Marino e la Naim denunciati dalla lobby dei camion bar. È il titolo del pezzo del Corriere della Sera Roma in cui si parla dell’avviso di garanzia recapitato a Ignazio Marino e alla consigliera del I Municipio Nathalie Naim per “abuso d’ufficio dietro la delibera che li estromette dall’area del Colosseo e dei Fori”. A querelarli, la “lobby dei camion-bar” – dopo la bocciatura del Tar del ricorso per annullare la delibera che allontanava dall’area archeologica ambulanti e urtisti – ma il pm ha chiesto l’archiviazione. “Gli ambulanti, assistiti dall’avvocato Michele Sarno si sono già opposti” riporta il giornale e a decidere sarà il gup il prossimo 11 aprile.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked