Giovani, una strategia per il futuro
“Chi è un leader? Chi valorizza gli altri, chi fa alzare la testa di tutti”. Una lezione valida anche per i giovani, il grande laboratorio di futuro dell’ebraismo italiano. A ricordarlo il rav Roberto Della Rocca, che ha aperto con questo messaggio una partecipata riunione promossa dall’Area formazione e cultura dell’Unione delle Comunità Ebraiche in sintonia con la task force strategica dell’ente.
Strategie comuni nella prospettiva di una relazione sempre più dinamica, positiva e di cooperazione: questo l’orizzonte tracciato nell’incontro odierno. Un’esperienza che ha scatenato una partecipazione convinta, entusiasta e incontenibile. Sono quasi un centinaio i ragazzi coinvolti nell’iniziativa, molti arrivati da tutte le comunità itaiiane, in rappresentanza delle diverse anime e realtà dell’associazionismo giovanile. “Non esiste nell’ebraismo il concetto di ‘pochi ma buoni’. Non possiamo quindi prescindere da una riflessione demografica, ma non possiamo nemmeno dimenticarci che non siamo dei numeri. Soprattutto dobbiamo rilanciare la sfida di fare rete, perché la nostra forza è nel dialogo tra persone e posizioni diverse” ha sottolineato ancora il rav. Insieme tra diversi: un concetto da sempre caro al rav, nella speranza che possa trasformarsi presto in “un grande evento per over 18, sulla falsariga del Moked, che coinvolga soprattutto i più lontani”.
A prendere la parola anche l’assessore UCEI alle scuole e ai giovani Guido Osimo, che ha manifestato l’intenzione di porsi il più possibile “in posizione d’ascolto” così da poter cogliere idee, opinioni e progetti direttamente dalla voce dei partecipanti. “Parlate, raccontatevi. Sfruttiamo al massimo questa occasione” la sua raccomandazione. Come stimolare la partecipazione? Per rispondere a questo interrogativo, la coordinatrice della task force Simona Nacamulli ha esaminato alcuni punti particolarmente caldi della ricerca sociodemografica sull’ebraismo italiano condotta da Enzo Campelli. Ad emergere, ha spiegato la Consigliera, il riconoscimento dell’eterogenità “come valore aggiunto”. E il pluralismo, un dibattito sempre più aperto, come requisito indispensabile per una vita comunitaria più attiva e coinvolgente. Anche tra i più giovani.
“Mai come in questo momento è fondamentale tenere una prospettiva ampia, avvalendoci delle opportunità che ci sono offerte anche in campo europeo” ha sottolineato la coordinatrice della commissione UCEI dedicata a giovani, scuola e formazione Daniela Pavoncello
Numerosi gli stimoli emersi nelle sessioni di lavoro condotte da Dan Wiesenfeld. Idee, progetti e prospettive future che sono oggetto in queste ore di un vivace e proficuo confronto che si svolge alla presenza, tra gli altri, dell’assessore UCEI al Bilancio Noemi Di Segni e dell’assessore ai giovani della Comunità romana Giordana Moscati.
(10 aprile 2016)