seder…
Un aspetto unico caratterizza il Seder: il dovere di parlare dell’Esodo deve avvenire attraverso domande e risposte tra il padre e i figli. Quando tuo figlio domani ti chiederà: “Che significa ciò?”, tu gli risponderai: “Con braccio potente D-o ci ha fatto uscire”. Perché quell’insistenza sulla formulazione di domande? Solo colui che veramente si pone delle domande sarà interessato alla loro risposta. Esiste una domanda fondamentale che ognuno si deve fare ogni volta che ascolta la Parola di D-o: “Che cosa mi dice D-o?”. Perché per nascere come popolo gli ebrei hanno dovuto passare per l’esperienza della schiavitù in Egitto? Perché per ricevere il dono della Torah sul Sinai hanno dovuto prima sperimentare la schiavitù del Faraone in Egitto? Perché per meritare la Libertà hanno dovuto passare attraverso la schiavitù? Non era forse più facile evitare tutte le sofferenze e fare direttamente della famiglia di Yaacov un popolo intero? Perché passare attraverso le sofferenze? La notte di Pesach è una meravigliosa occasione per porsi questa domanda: chiedere al proprio padre è un mezzo per svegliare la coscienza dei figli e di tutti i presenti. Celebrare il Seder nel cerchio familiare è un rivivere l’esperienza dell’Egitto, vissuta come quando gli ebrei si radunarono nelle loro case attorno ad un agnello per ogni famiglia, uno per ogni casa. Lo stesso modo di celebrare è già una dimostrazione di libertà. Gli schiavi ebrei non potevano vivere una normale vita familiare ma in quella notte potevano radunarsi nella propria casa, mentre fuori si compiva il giudizio di D-o sull’Egitto. Gli schiavi non conoscono una relazione padre-figlio, i figli di uno schiavo non gli appartengono. L’Esodo è però l’evento in cui D-o stesso si scelse una sua famiglia. La liberazione dall’Egitto segna la nascita degli ebrei come nazione, unita da un legame particolare dei Figli con il Padre. Israele è il popolo di D-o, investito da lui con una missione particolare e benedetto con indistruttibilità. Così come D-o al principio creò dal nulla il mondo, così ha creato dal nulla il suo popolo. Israele non è frutto di un processo storico-evolutivo, come avviene per tutti i popoli nella storia, ma è creazione diretta e miracolosa di D-o, che sfida ogni legge della natura e della storia. D-o ha creato con la sua mano forte e il suo braccio teso miracolosamente il popolo ebraico dal nulla. D-o vuole rivelarsi al mondo come creatore di Israele, per questo motivo la nascita del popolo ebraico doveva passare attraverso una liberazione miracolosa dalla schiavitù. Il popolo ebraico non nasce da un altro popolo, ma esce dall’Egitto miracolosamente per mano di D-o. Per poter riconoscere il D-o della Storia, dobbiamo riconoscere il D-o di Israele. La libertà della Torah è necessariamente miracolo sovrannaturale. Fu quindi introdotta una nazione in mezzo a tutte le altre che doveva dimostrare con la sua vita e il suo destino che D-o è l’unico fondamento della vita, al disopra della storia evolutiva dell’uomo, e che il vero senso della vita è il compimento della volontà di D-o. D-o dovette dunque scegliere un popolo, al quale mancava tutto quello sul quale si potesse costruire storicamente l’identità di una nazione. Per questo fu tolto, attraverso la discesa in Egitto, alla famiglia di Yaakov tutto ciò che fa di un popolo un popolo: la terra, la dignità, la libertà, infine la vita familiare. Israele doveva diventare popolo attraverso l’Esodo in modo del tutto miracoloso, dalle stesse mani di D-o. Ora si capisce perché Israele conta i mesi dell’anno cominciando dal mese di Nissan. È Pesach che ha operato la nascita d’Israele. È da allora che esistono ebrei. La notte del Seder viene celebrata in famiglia, perché la continuità di una nazione ha le sue radici naturali nella famiglia.
Paolo Sciunnach, insegnante
(11 aprile 2016)