trasgressioni…

“… allora il sacerdote ordinerà di prendere per la persona da purificare due uccelli vivi puri…” (Vaikrà 14, 4). I Maestri ci fanno notare che la Ghematrià – il valore numerico della parola Tzippòr – uccello è di 376 come la parola Shalòm – pace. Nel portare gli uccelli colui che viene a purificarsi vuole riconciliarsi con coloro che ha colpito a causa della lashòn ha rà – la maldicenza. Esso, infatti, con la propria bocca ha creato allontanamento dei cuori e separazione tra gli uomini e tra moglie e marito. Ha quindi l’obbligo di fare tutto ciò che è in suo possesso per riparare a questa grave trasgressione e riportare pace e armonia tra le persone.

David Sciunnach, rabbino

(13 aprile 2016)