Verona, solo applausi per la Brigata
Venezia, appuntamento in Ghetto

verSolo applausi e nessuna contestazione a Verona, dove le insegne della Brigata Ebraica hanno sfilato in testa al corteo del 25 Aprile insieme a quelle delle altre realtà e associazioni protagoniste della Resistenza. Un risultato che è frutto di un impegno di sensibilizzazione condotto da anni dalla Comunità ebraica cittadina assieme alle istituzioni e che ha fatto sì che quella di oggi “si confermasse per quello che deve essere: una festa di tutti”. Così il Consigliere UCEI Roberto Israel, tra i più attivi in questo percorso.
A ricordare il contributo degli ebrei italiani e dei volontari della Brigata il presidente della Comunità ebraica Bruno Carmi, intervenuto dopo la deposizione di una corona in ricordo di Rita Rosani, giovane ed eroica partigiana uccisa a soli 24 anni. A recitare una preghiera in memoria delle vittime del nazifascismo il rav Yosef Labi.
venezia“Noi ricordiamo oggi tutti coloro che hanno sacrificato la loro vita contro il tiranno, contro una politica di esclusione e di morte voluta da altri e propagata da un regime che proclamava valori di odio e segregazione, di esclusione e di morte, contraria ai valori antichi dei profeti d’Israele che insegnavano la solidarietà, l’aiuto e la vicinanza a chi soffre, al povero, alle vedove e agli orfani” ha affermato il rabbino capo di Firenze Joseph Levi. In corteo anche i rappresentanti dell’associazione Italia-Israele, che hanno voluto omaggiare la figura di Enzo Sereni.
Significative, tra le altre, anche le iniziative svoltesi a Venezia e Livorno. L’appuntamento nella città lagunare è stato in Campo di Ghetto Novo, simbolo per antonomasia di una libertà troppo a lungo negata. A fare gli onori di casa, alla presenza delle più alte autorità cittadine, il presidente della Comunità ebraica Paolo Gnignati. La bandiera della Brigata in bella vista anche nella città labronica.

(Nelle immagini il corteo a Verona e l’intervento del presidente Gnignati a Venezia)

(25 aprile 2016)