Oltremare – Strategia

danielafubini2 Ogni bella cosa finisce, dice il saggio. Un saggio pessimista, per quanto mi concerne, che però potrebbe avere ragione su di una cosa: la totale ed eccessiva libertà di cui fino a ieri abbiamo goduto noi ciclisti per le strade affollate di Tel Aviv.
La libertà è quella cosa che quando si ha non si valuta, e solo quando si perde ci si rende conto di quanto era preziosa. E dunque, da ieri, questa novità improvvisa di dover tenere le ruote della bicicletta dentro alle ri-dipinte strisce bianche che ora delimitano la zona ciclabile sui marciapiedi, e di dover per forza scendere sulla strada dove quelle strisce non ci sono, è un momento difficile per tutti noi.
Noi che fino a ieri scampanellavamo dietro a ogni pedone che non ci sentiva arrivare, e che magari sorridevamo e dicevamo anche grazie passando. Noi che mandavamo silenziosi insulti a chi pavimenta i marciapiedi ogni volta che dovevamo scendere da un gradino in corrispondenza di un semaforo perché nessuno aveva pensato alle nostre due ruote (e di certo, non al nostro osso sacro). Noi che zigzagavamo fra cani, passeggini, fermate degli autobus e bambini non per mano ai genitori, e il più delle volte la sfangavamo senza danni a noi e agli altri.
Finito. Dal primo maggio, che nel paese degli stakanovisti non è neanche festa, le due ruote sono relegate al rango di mezzo di trasporto qualunque. Manco fossimo motorini. Tutta colpa delle biciclette elettriche, che fanno danni davvero e ci hanno rovinato la piazza.
I maligni sostengono che la strategia sia stata mettere piste ciclabili ovunque possibile per aumentare l’uso delle biciclette, cosa ecologica ed economica, per poi – anni dopo – mettere regole che spingano i ciclisti a passare al trasporto pubblico perché andare in bicicletta è diventato impossibile. Siccome i telavivesi sono viziati ma anche snob, convincerli direttamente ad usare gli autobus non sarebbe stato possibile, di qui la strategia graduale. A volte i maligni sono geniali, e le amministrazioni locali pensano come campioni di scacchi.

Daniela Fubini, Tel Aviv twitter @d_fubini

(2 maggio 2016)