… integrazione

Il suo nome magari sparirà nel giro di pochi giorni, ma è bene che ce la ricordiamo. Tess Asplund è, forse suo malgrado, un simbolo importante. Donna, di colore, cittadina svedese, ha deciso d’istinto di manifestare la sua contrarietà nei confronti di una marcia neonazista organizzata da un gruppo la cui sola esistenza dimostra quanto fragili siano le fondamenta su cui si basa la democrazia in Europa. È diventata virale sul web la foto che la vede opporsi coraggiosamente a pugno chiuso al cammino di questi nuovi “nazisti dell’Illinois”, già giustiziati in passato dall’automobile di John Belushi nel mitico The Blues Brothers. Con un semplice gesto, durato solo pochi secondi, Tess ha dimostrato quanto sia urgente l’intervento di ognuno di noi, in prima persona. Fermare l’ondata di estremismo neofascista e neonazista che sta attraversando il nostro continente, che cavalca la questione sociale e strumentalizza il sentimento crescente di insicurezza, è prima di tutto un imperativo storico. Sulle categorie di Paura, Ordine e Sicurezza si andarono in passato costruendo regimi che hanno poi fatto della xenofobia e dell’antisemitismo la loro pratica quotidiana. Diffidare di quei concetti, quando vengono sbandierati in maniera demagogica nei talk show elettorali o quando vengono riprodotti sui manifesti che tappezzano le nostre città, è una pratica necessaria per salvaguardare i veri principi su cui si andrà a costruire il futuro del nostro continente. Un futuro che è già presente e vede oggi stesso confrontarsi per la carica di sindaco di Londra due candidati, uno ebreo e l’altro musulmano, che incarnano e sono il prodotto del lungo processo storico di integrazione che dobbiamo impegnarci a sostenere.

Gadi Luzzatto Voghera

(6 maggio 2016)