Il presidente del Museo Disegni a New York
“Meis, una sfida affascinante”

Schermata 2016-05-09 alle 13.45.46Ampia intervista su La voce di New York per il presidente del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah Dario Disegni, impegnato negli scorsi giorni in una importante missione negli Stati Uniti che l’ha portato sia alle Nazioni Unite che al Consolato italiano. Per illustrare la sfida del Meis, cui il governo ha accordato lo stanziamento necessario a concludere i lavori. Ma anche per riflettere attorno alla figura di Primo Levi, nella veste in questo caso di vicepresidente del centro internazionale di studi a lui dedicato.
Relativamente al futuro del Meis, Disegni sottolinea l’importanza di un museo nazionale dedicato all’ebraismo italiano, “perché la presenza ebraica in Italia è una presenza assolutamente straordinaria e che dura da 2200 anni”. È la diaspora più antica del mondo, riflette ancora, “e ha dato un apporto alla storia e alla cultura della civiltà italiana”.
“Per l’estate dell’anno prossimo – afferma Disegni – sarà terminato il recupero del carcere, che diventerà un luogo di apprendimento, di confronto e di dibattito, cioè una funzione opposta da quella per cui era stato costruito. Nel settembre del 2017 è in programma una prima mostra per evocare la presenza ebraica in Italia dalle origini. Nel 2018 ci sarà l’inaugurazione della palazzina di ingresso e poi nel 2020 il completamento dell’intero museo”.
Il grosso impegno, spiega il presidente del Meis, “è stato quello di avviare una riflessione importante sulle attività che dovrà fare”. In un certo senso un museo atipico perché, viene spiegato, “non c’è una collezione permanente e quindi la collezione verrà ricercata per far passare il messaggio che vogliamo dare”.

Qua il link all’intervista

(Nell’immagine l’intervento del presidente del Meis Dario Disegni al consolato italiano di New York)

(9 maggio 2016)