Qui Milano – In festa per Yom HaAtzmaut

CifKf9mXIAAioQu (1) Una giornata festa, incontri culturali e momenti conviviali, spettacoli e lezioni di Krav Maga, concerti e danze, quella promossa in occasione di Yom HaAtzmaut alla Società Umanitaria di Milano. Il pubblico ha così potuto, camminando tra i chiostri e partecipando alle varie iniziative, celebrare l’indipendenza dello Stato d’Israele, proclamata a Tel Aviv proprio il 14 maggio del 1948. La mattinata si è aperta con una lezione dello studioso di ermeneutica biblica Haim Baharier, intitolata “Israele o il disinnamoramento dell’Occidente”, un racconto attraverso le fonti della tradizione del rapporto tra il popolo ebraico e la terra di Israele.
Il fatto che a essa ci si riferisca sempre come “Haaretz” (la Terra), anche in senso laico, ha fatto notare ad esempio Baharier, “è un’espressione profonda dell’inconscio”. Infatti l’episodio della traversata del Mar Rosso guidata da Mosé, in cui la terra che stava sotto il mare apertosi per gli ebrei rappresentava la salvezza nella fuga dall’esercito del faraone, mostra per lui “quanto sia stretto il rapporto dell’identità ebraica con la terra”. Un rapporto concretizzatosi a pieno dopo la tragedia della Shoah con la dichiarazione d’indipendenza dello Stato d’Israele, in cui “l’Occidente ha operato un ritorno effettivo ma anche intellettuale e spirituale verso le proprie origini”.
Ha proseguito la riflessione Edith Besozzi, la quale insieme al giornalista Roberto Zadik ha presentato il suo libro Sono Sionista (Salomone Belforte), notando come in tale indissolubile rapporto tra gli ebrei e la terra vi sia una doppia spinta, una religiosa ma anche una laica, che si rileva anche nelle varie correnti del movimento sionista senza che esse siano in contrasto l’una con l’altra. Tra i momenti di approfondimento culturale, dedicati in particolare alla centralità della scienza e della ricerca in Israele, anche la conferenza organizzata dall’Associazione Medica Ebraica sulle nuove tecnologie israeliane in campo medico, e l’incontro con Avital Kotzel Adari, direttrice dell’Ufficio Israeliano del Turismo, su “Tel Aviv. The Start-up City”. In programma anche altre due presentazioni di libri, Lettere di Yonathan Netanyahu (Leberilibri) e Israele e gli altri. Un dissidio irrisolto (La Zisa) di Anna Momigliano.Tra i momenti di intrattenimento, sono stati invece offerti due concerti, “Sonorità ebraiche” con Evgenya Kymiagar e quello del coro della Comunità ebraica milanese Kol Hakolot, che ha proposto un repertorio di canzoni israeliane.
L’iniziativa è stata promossa dall’Associazione Amici d’Israele, in collaborazione con l’Ambasciata israeliana in Italia, Over the Rainbow, la Comunità ebraica di Milano, il Keren Kayemeth LeIsrael, il Keren Hayesod, l’Associazione Medica Ebraica, e l’Adei Wizo. A portare i saluti dell’ambasciatore Naor Gilon, dei co-presidenti della Comunità ebraica milanese e del rabbino capo Alfonso Arbib è stato Eyal Misrachi dell’ADI. Sono inoltre intervenuti il presidente dell’Associazione Davide Romano, il candidato a sindaco del capoluogo lombardo Stefano Parisi, il candidato al consiglio comunale Daniele Nahum, il quale ha parlato a nome del candidato sindaco Giuseppe Sala, il presidente del Keren Hayesod Italia Andrea Jarach e il presidente dell’AME Milano David Fargion. L’ADI ha infine consegnato un riconoscimento al giornalista Giulio Meotti.

Francesca Matalon twitter @fmatalonmoked

(15 maggio 2016)