International Edition – K.it, il casher in un’app

Schermata 2016-05-16 alle 14.33.22Una nuova risorsa a disposizione dei consumatori di prodotti casher: l’applicazione Kosher Italian Guide che elenca i prodotti certificati secondo le leggi della tradizione ebraica già disponibili sul mercato e recepisce le novità. Un servizio, disponibile in italiano e inglese, utile anche per chi nel Bel Paese arriva come turista o in viaggio per affari che viene presentato nell’uscita odierna dell’edizione internazionale di Pagine Ebraiche. L’applicazione è tra le iniziative del marchio di casherut nazionale K.it, progetto portato avanti dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane insieme al Ministero dello Sviluppo Economico. Realizzata con la collaborazione di Federalimentare, Kosher Italian Guide è stata presentata a Cibus, la grande Fiera dell’alimentazione che si svolge a Parma ogni due anni, dall’assessore UCEI con delega alla casherut Jacqueline Fellus.

Il Consiglio UCEI si è ritrovato domenica a Roma per l’ultima riunione prima delle elezioni previste per il prossimo 19 giugno. Il presidente Renzo Gattegna, che non si ripresenta, ha tracciato nella sua relazione conclusiva un bilancio dell’esperienza alla guida dell’Unione e molte delle sfide che attendono il nuovo Consiglio. “Sarebbe un’illusione antistorica, un errore fatale, la perdita di un’occasione unica, e forse irripetibile, se ci sottraessimo all’apertura e al confronto che, si badi bene, sono cose ben diverse, anzi opposte, all’assimilazione; sono infatti prove di fiducia in noi stessi e stimoli al rafforzamento della nostra cultura e della nostra identità per poter essere all’altezza di qualsiasi sfida o confronto e in tal modo sconfiggere, una volta per tutte, quell’insegnamento del disprezzo che non è ancora completamente debellato”, ha tra le altre cose sottolineato Gattegna.

Non solo Cibus: sono tanti gli appuntamenti con i festival che costellano la primavera italiana. Un ruolo da protagonista lo ricopre senz’altro il Salone internazionale del Libro di Torino, dove come di consueto sono migliaia le copie di Pagine Ebraiche distribuite ai visitatori. Il giornale dell’ebraismo italiano è stato poi promotore di un incontro dedicato al tema di linguaggi e traduzioni, filo conduttore anche del dossier del mese di maggio, curato dalla giornalista Ada Treves, e dell’intervista pubblica al poeta iraniano Payam Feili che racconta la sua vita a Tel Aviv, in esilio ma finalmente in libertà, in un dialogo con il direttore della redazione giornalistica UCEI Guido Vitale e la collaboratrice Daniela Fubini, telavivi doc.

Saranno invece il Ghetto di Venezia con il cinquecentesimo anniversario dalla sua fondazione e i rischi delle nuove tecnologie gli argomenti filo conduttore degli eventi organizzati da Pagine Ebraiche alla rassegna èStoria di Gorizia (19-22 maggio), che ogni anno richiama storici, scrittori, studiosi a confrontarsi sul passato, e soprattutto su come esso offra essenziali chiavi di lettura per comprendere il mondo contemporaneo.

Guardano all’Inghilterra le riflessioni contenute nelle rubriche It Happened Tomorrow e Altrove. Nella prima, Guido Vitale riprende le parole del grande scrittore britannico Howard Jacobson, che si occupa dell’antisemitismo che corrode il partito laburista, oggi al centro di una formale inchiesta interna, denunciando l’atteggiamento dell’ex sindaco di Londra Ken Livingstone, che ha dimostrato una volta per tutti la grande bugia che si cela dietro all’idea “che si possa essere un nemico del sionismo senza essere nemico degli ebrei”. Il professore americano Daniel Leisawitz invece si concentra sulla figura di Sadiq Khan, e ricorda poi una pagina importante della storia di Italia: l’elezione a sindaco di Roma di Ernesto Nathan nel 1907.

Per la sezione Bechol Lashon prosegue la collaborazione di Pagine Ebraiche con la Scuola traduttori e interpreti di Trieste: Giulia Castelnovo, una delle studentesse che ha svolto il proprio tirocinio presso la redazione, traduce in francese un testo del rabbino Pierpaolo Pinhas Punturello sull’esperienza di oleh hadash, nuovo immigrato in Israele, che può riservare più difficoltà del previsto.

Il docente dell’Università di Bar Ilan, Yaakov Mascetti riflette invece sul significato delle ricorrenze ebraiche, sull’uscita dall’Egitto, e sull’interazione tra la propria identità e ciò che è Altro. “Mentre la realtà cambia, le nostre storie ci consentono di darle la forma che desideriamo, ma mentre lo facciamo, mentre mangiamo il pane dell’afflizione e discutiamo le tipologie di redenzione fino all’alba, è essenziale che ci ricordiamo che l’Egitto ha reso Israele una collettività di perenni stranieri”.

Rossella Tercatin

(16 maggio 2016)