Yoav e le ferite di Parigi
Una serata per riflettere

gadiFolto pubblico nei locali della Comunità ebraica fiorentina per la proiezione di “Io sono Yoav” di Sabina Fedeli, Stefania Miretti e Amalia Visitino, documentario dedicato a Yoav Hattab, una delle vittime dell’attentato al supermercato casher di Porte de Vincennes, dove era entrato per acquistare una bottiglia di vino da portare agli amici che l’avevano invitato per Shabbat, andato recentemente in onda sui Rai Tre. Presente in sala Fedeli, in collegamento Gadiel Liscia, che vive e lavora a Parigi e in veste di chirurgo ha avuto esperienze importanti in questi ultimi attentati.
“Sabina ci ha fatto entrare nel mondo di Yoav, tra Parigi, Tunisi e Gerusalemme, ci ha raccontato di suo padre, della sua dignità, del suo non provare odio né rabbia, del suo pianto a Milano dopo aver visto il documentario. Ci ha raccontato dell’affetto che è nato nelle autrici per questo ragazzo pieno di vita che non hanno conosciuto. Nemmeno gli amici di Yoav mostrano rancore o rabbia, solo dolore e rimpianto. Con fiducia hanno affidato alle autrici i film amatoriali della loro amicizia, hanno raccontato di una Tunisi in cui ebrei e musulmani vivono insieme e sono amici, e della differenza con Parigi” afferma la presidente della Comunità ebraica Sara Cividalli.
Significativo intervento di Gadiel Liscia sul lavoro (senza difficoltà) a stretto contatto con medici e infermieri musulmano. “Eppure per Parigi non si gira con la kippah”, ha sottolineato.
Importante intervento anche dello chef Jean-Michel Albert Carasso sulla Parigi di un tempo e su quella di oggi.
Una serata calda, a cui tutti i presenti hanno partecipato con grande attenzione.

(17 maggio 2016)