Saluto romano, condanna
per i tifosi friulani

rassegnaFare il saluto romano continua ad essere un reato perché si richiama “all’ideologia fascista e a valori politici di discriminazione razziale e di intolleranza”. Lo sottolinea la Cassazione confermando la colpevolezza di sette ultrà friulani (prosciolti tuttavia per prescrizione): allo stadio di Udine dove il dieci settembre del 2008 si svolgeva la partita di calcio tra l’Italia e la Georgia dagli spalti avevano fatto il saluto per tutta la durata dell’inno nazionale italiano e la Digos li aveva immediatamente identificati (Il Messaggero).

“Benvenute le dichiarazioni del presidente egiziano e la sua volontà di realizzare tutti gli sforzi per far avanzare un futuro di pace e sicurezza tra noi e i palestinesi e i popoli della regione” dice in una nota il premier israeliano Benjamin Netanyahu, accogliendo la proposta di Al-Sisi. “Ha colto la palla al balzo il premier per uscire dall’isolamento diplomatico in cui ha portato Israele, che vede toccare il punto più basso delle relazioni con Usa e Ue. Ma deve riconciliarsi con se stesso. Meno di una settimana fa – scrive Repubblica – ha ricevuto il capo della diplomazia francese venuto per illustrare i termini della Conferenza che Parigi organizzerà ai primi di giugno sul Medio Oriente e lo ha trattato come un venditore di auto usate, respingendo l’iniziativa e sostenendo che i negoziati diretti erano l’unico modo per risolvere il conflitto con i palestinesi”.

“Invita a ribellarsi”. Questa la motivazione con cui il gruppo terrorista Hamas ha messo al bando Romeo e Giulietta nelle scuole della Striscia di Gaza. “Dopo le lettere spedite al governo di Ramallah – si legge sul Corriere – quelli che sono i Montecchi e i Capuleti palestinesi hanno deciso di seguire strade separate anche nell’educazione: gli studenti nella Cisgiordania dominata dal Fatah del presidente Abu Mazen hanno affrontato Romeo e Giulietta. Nelle classi della Striscia militarizzata dai fondamentalisti di Hamas hanno letto Re Lear”.

Suscita perplessità e prese di posizione il prossimo arrivo di Tariq Ramadan a Milano, invitato dal coordinamento delle associazioni islamiche. Preoccupazione sia per l’evento, promosso da “una controversa organizzazione come l’Islamic Relief”, sia per il “controverso personaggio”, è espressa dall’assessore della Comunità ebraica Davide Romano (Repubblica Milano).
A Napoli invece fa discutere la presenza dell’attivista propal Rosa Schiano nelle liste a sostegno di Luigi De Magistris. In un comunicato della locale Federazione Italia-Israele, riportato dal Mattino, la Schiano viene definita “una persona che si è pubblicamente distinta per inqualificabili posizioni ostili e aggressive nei confronti dello Stato di Israele”.

“Vorremmo non dover sempre dimostrare di essere davvero italiani, non dover ribadire a ogni strage che siamo contro gli attentati, che quella non è la nostra fede. Credevamo che l’equazione islamismo e terrorismo fosse superata, invece sentiamo tanta diffidenza verso di noi. II velo o i simboli islamici sono collegati ad aggressività, violenza o estremismo: niente di più sbagliato”. A sostenerlo è Nadia Bouzekri, 24 anni, neo presidentessa dei Giovani musulmani d’Italia in un colloquio con La Stampa.

Su Repubblica si racconta la storia di Gildo Andreoni, un minatore di Fanano (Modena) che salvò una famiglia di ebrei bolognesi, i Valabrega, dalle persecuzioni nazifasciste e che per questo suo atto di coraggio è stato riconosciuto ‘Giusto tra le nazioni’ dallo Yad Vashem.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(18 maggio 2016)