Qui Torino – Italia-Israele, far impresa insieme
Come la prima banca italiana lavora con Israele. Questo il tema affrontato nell’incontro organizzato dall’Associazione Italia Israele, in cui Fabio Spagnuolo, head of partnership management di Intesa Sanpaolo ha mostrato al pubblico i progetti che legano la realtà israeliana a quella italiana, con Intesa Sanpaolo quale intermediario. La serata è stata anche occasione per parlare di Israele come un paese fortemente all’avanguardia in continua crescita e sviluppo, tanto da essere definito uno dei principali ecosistemi al mondo per start up. 0ggi è al quinto posto, ma due anni fa era secondo alla Silicon Valley. Una leva fondamentale alla base del conseguimento di tale risultato è rappresentato dall’istruzione ed in particolare dal sistema universitario. Attualmente in Israele si contano circa 5000 start up attive, con una media di 730 nuove ogni anno. Questa crescita vorticosa nel settore è resa possibile grazie a flussi comunicativi e interazioni costanti tra start up, università, acceleratori e incubatori. Un altro primato riguarda il campo della cyber security, sottolineano gli intervenuti.
Nel complesso, Israele risulta essere leader mondiale per investimenti e innovazione: si parla di 3,58 miliardi di dollari nel 2015. Il 70% in più rispetto al 2014. Da qui la nascita di diversi progetti incrociati tra Intesa Sanpaolo e realtà israeliane. Alcuni esempi: The floor, l’incubatore più importante di Tel Aviv che vede tra i partner strategici RBS, HSBC, Intesa Sanpaolo, Santander, oltre a INTEL e Reuters. Altro esempio di collaborazione è legato a Start Up Nation Central, un’organizzazione no profit che seleziona start up e tecnologia israeliana per potenziare investitori stranieri. Leumi Tech, principale banca innovativa israeliana garantirà con Intesa Sanpaolo scambi di competenza e flussi di informazione.
Altro progetto è invece strettamente legato all’ambito universitario: riguarda il Technion di Haifa e la possibilità di collaborare con la piattaforma di condivisone di brevetti tra Israele e Italia, incentivando uno scambio anche con il Politecnico di Torino.
Altro terreno lontano dalle start up è rappresentato dal mondo dell’arte: Intesa San Paolo possiede un imponete patrimonio artistico a Milano, Vicenza e Napoli. Con le Gallerie d’Italia c’è un progetto che prevede lo scambio di opere con l’ambasciata di Tel Aviv, uno scambio teso a incentivare la cultura italiana in Israele.
Alice Fubini
(19 maggio 2016)