Marco Pannella (1930-2016)
Ampio spazio sui quotidiani italiani al ricordo di Marco Pannella, scomparso ieri a Roma a 86 anni. “Un grande amico di Israele e del mondo ebraico”, le parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, riportate da Giulio Meotti sul Foglio, che ricorda l’impegno del leader radicale al fianco dello Stato ebraico: “l’avamposto della democrazia in Medio Oriente”, nella definizione dello stesso Pannella. Vicino a noi anche nei momenti più difficili, il ricordo dell’ambasciatore d’Israele a Roma Naor Gilon. E dalla Capitale arriva la proposta di intitolare una via a Pannella, di cui anche il presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello ha voluto ricordare l’amicizia con Israele (Corriere della Sera Roma). “La sua irruenza ha demolito muri di diffidenza”, scrive sul Corriere Pierluigi Battista mentre Eugenio Scalfari su Repubblica sottolinea come Pannella volesse “cambiare le istituzioni ma non distruggerle e spingere il più possibile il tema dei diritti”. “Sarà ricordato pure per le sue campagne transnazionali, come quella che, negli Anni 80, combatté in favore degli ebrei russi a cui i sovietici negavano la libertà di trasferirsi in Israele”, sottolinea Luigi La Spina su La Stampa, quotidiano che, attraverso le parole di Riccardo Pacifici, ricorda come “dopo l’attentato in sinagoga (1982) fu l’unico politico accolto bene”.
La Bibbia e la scoperta nel Neghev. Nel deserto del Negev, riporta il Venerdì di Repubblica, sono stati trovati da un equipe di archeologi israeliani cento cocci (ostrakon) con iscrizioni in alfabeto paleo-ebraico. E risalgono al VI secolo ev. “Secondo gli archeologi diTelAviv, questa scoperta potrebbe spostare indietro la genesi della Bibbia di alcuni secoli. ‘Le iscrizioni in alfabeto paleoebraico a disposizione della scienza sono pochissime e risalgono a non prima del IV-III secolo e.v.’”
Milano e Napoli, sproloqui contro Israele. Nelle liste del candidato sindaco Luigi De Magistris figurano due personaggi come Rosa Schiano ed Eleonora de Majo, le cui posizioni vanno dal sostegno ai terroristi di Hamas agli insulti contro Israele e il mondo ebraico, sottolinea Libero. Posizioni inaccettabili, condannate dal presidente UCEI Gattegna che ha chiesto che si intervenga “contro i candidati antisemiti” così come della presidente della Comunità ebraica di Napoli Lydia Schapirer. A Milano, invece, preoccupazione nella Comunità ebraica per l’imminente conferenza di Tariq Ramadan in città, personaggio espressosi in passato contro Israele e le cui, ricordano dalla Comunità, “sono state recentemente condannate dalla Conferenza degli imam di Francia” (Il Giornale).
Milano, corso di cucina ebraica. Il Corriere della Sera racconta i tre appuntamenti curati dalla cuoca Daniela Di Veroli durante il festival Jewish in the City dedicati alla cucina casher. “Il mio obiettivo – spiega Di Veroli – è sempre stato quello di realizzare una cucina “culturale”, in cui le regole alimentari ebraiche di origine biblica si unissero alla storia e alle tradizioni dei diversi Paesi”:
Regina, una donna dimenticata. Sull’Osservatore Romano, l’intervento dell’ebraista Maria Teresa Milano sulla figura di Regina Jonas, a cui ieri è stato dedicato un convegno, promosso e ospitato dall’Istituto di Studi Germanici di Roma. “Regina Jonas – sottolinea Milano – è espressione del suo tempo ma non solo; potremmo definirla una singolare sintesi di due mondi contrapposti: est e ovest, tradizione e modernità, studio classico dei testi sacri e interpretazione secondo i criteri della contestualizzazione storica”. Con l’avvento del nazismo e delle persecuzioni “Jonas, infaticabile maestra ed educatrice, rifiuta l’offerta di raggiungere gli Stati Uniti e abbraccia la resistenza non armata, a cui durante la seconda guerra mondiale e le persecuzioni aderiscono tanti intellettuali e artisti, ebrei e non, e che trova una delle più alte rappresentazioni nel ghetto di Terezin, dove lei stessa verrà deportata nel 1942. Sceglie coscientemente di restare al fianco dei suoi correligionari”.
La storia non è fatta solo da guerre sante. A scriverlo, Stefano Jesurum sul Corriere Sette, che presenta il libro Storie intrecciate. Cristiani, ebrei e musulmani tra scritture, oggetti e narrazioni (Edizioni di Storia e Letteratura), raccolta di saggi curata da Serena Di Nepi, in cui si parla delle minoranze ebraiche e islamiche a Roma e nello Stato della Chiesa dal XVI al XIX secolo.
Daniel Reichel twitter @dreichelmoked