L’ex ministro lascia la Knesset – Yaalon sceglie l’addio

moshe yaalonDa ministro della Difesa alle dimissioni dalla Knesset. Nei giorni scorsi, la storia politica di Moshe Yaalon si è interrotta bruscamente. È passato dall’essere uno dei volti chiave del governo di Benjamin Netanyahu all’abbandono – seppur, come avvisa lui stesso, momentaneo – della vita politica. La decisione di Netanyahu di sostituirlo alla Difesa con Avigdor Lieberman ha infatti spinto Yaalon a prendere decisioni drastiche. “Ho informato il Primo ministro che a seguito della sua gestione degli ultimi avvenimenti, e alla luce della mia mancanza di fiducia nei suoi confronti, mi dimetto dal governo e dalla Knesset e prenderò un po’ di tempo per stare lontano dalla politica”, le dichiarazioni di Yaalon durante la conferenza stampa in cui annunciava le sue dimissioni. A nulla è valsa l’offerta di Netanyahu di ricoprire la carica di ministro degli Esteri, l’ormai ex ministro della Difesa, figura di primo piano del Likud (il partito della destra israeliana guidato da Netanyahu) ha vissuto la sostituzione come uno strappo troppo grave per poter essere ricucito.
Intervistato dal sito Likudnik, come si può capire dal nome legato al partito Likud, Yaalon ha attaccato il suo ex capo di governo, sostenendo di essere stato abbandonato. Il riferimento è in particolare al caso del soldato di Hebron che il 24 marzo scorso ha ucciso un terrorista disarmato. Il soldato è imputato di omicidio preterintenzionale davanti al tribunale militare e Yaalon ne aveva criticato il comportamento. Subito dopo la vicenda di Hebron, ha affermato l’ex ministro, “Netanyahu era d’accordo con me sul fatto di lasciare la procura militare indagare e gestire la cosa. Ma poi, quando ha notato l’umore dell’opinione pubblica, ha cambiato idea. Come ministro, dovevo appoggiare il capo dell’esercito, ma mi è sembrato come se Netanyahu mi avesse abbandonato”. Yaalon aveva apertamente criticato il soldato – “ha semplicemente preso la legge nelle sue mani. Ha sparato senza nessuna giustificazione”, ha ribadito a Likudnik – per aver fatto fuoco e ucciso il terrorista disarmato, supportando il capo di Stato maggiore Gadi Eizenkot che aveva espresso posizioni simili. Una parte dell’opinione pubblica si è invece schierata con il soldato e, secondo Yaalon, Netanyahu una volta percepito questo, lo avrebbe lasciato solo davanti alle critiche.
Yaalon è un veterano della guerra del Kippur, è stato comandante di un commando d’élite dell’esercito (Sayeret Matkal, in cui ha servito anche Netanyahu), ed è stato nominato Capo di Stato maggiore durante la seconda Intifada. Suo padre era un veterano dell’Haganah mentre la madre era una sopravvissuta alla Shoah. Cresciuto nei sobborghi proletari di Haifa, da giovane era attivo nelle fila dei laburisti per poi spostarsi verso destra fino all’entrata in politica nel 2008 con il Likud.