Contando l’Omer – Un precetto tra storia ed emozioni

omer levyVent’anni di impegno, e il lavoro continua: stesso obiettivo, nuovo canale. È dal 1997 che Moise Levy, medico milanese, maskil, ma anche editore e traduttore di importanti opere della tradizione ebraica in lingua italiana, prepara in occasione del periodo dell’Omer un libretto per facilitare tutti a compiere la mitzvah del conteggio. “Quest’anno, quindi, continuiamo ad avere il compito di prepararci nuovamente al dono della Torà, a Shavuòt. Siccome nel mondo sono cambiate molte cose, e oggi la tecnologia cambia e progredisce a ritmo frenetico, ecco perché quest’anno c’è una novità: il Libretto dell’Omer non vi arriverà già pronto nella vostra città o sinagoga, ma sarà frutto della collaborazione di entrambi, la mia e la vostra. Sia (soprattutto) per motivi economici ed organizzativi, sia per raggiungere un maggior numero di persone, quest’anno il formato del libretto è digitale” spiega sul proprio sito: nella pagina è infatti scaricabile il pdf con tutte le informazioni necessarie nelle tre versioni italiana, ashkenazita e sefardita. Punto di partenza, la spiegazione di che cosa sia il precetto in questione. “La Torà prescrive che nel secondo giorno di Pésakh sia portata al Santuario una misura (Òmer) del nuovo orzo. Da questo momento si devono contare sette settimane per festeggiare, alla fine, cioè il 50° giorno, la ricorrenza di Shavuot. Questo periodo è chiamato Sefiràt haÒmer, il ‘conteggio dell’Òmer’. Questo lasso di tempo ricorda anche un evento storico: durante le sette settimane seguenti l’Esodo, i nostri padri si sono preparati a ricevere la Torà al Monte Sinai – si legge nell’introduzione – ll periodo della Sefiràt haÒmer era in passato caratterizzato da manifestazioni liete, ma oggi è considerato un periodo di semi-lutto per diversi motivi tra i quali l’assenza del Santuario, la morte di 24.000 studenti di R. Akivà durante i 33 giorni dell’òmer e una serie di massacri di comunità ebraiche avvenuti ai tempi delle Crociate”. L’opuscolo prosegue poi riportando le benedizioni, le modalità con cui recitarle, le prescrizioni legate al periodo, le tematiche che lo caratterizzano. “Il periodo di 49 giorni della sefirà si conta in giorni e settimane. I sette giorni di ciascuna delle sette settimane costituiscono i 49 giorni. Ciascuna settimana è rappresentata da uno specifico attributo e ciascun giorno all’interno di quella settimana è rappresentato da un aspetto di quell’attributo. Dal momento che una emozione veramente completa è multidimensionale, essa include in se stessa una miscela dei sette attributi. Per esempio: la prima settimana della sefirà è dedicata a Khésed – amore: il primo giorno della prima settimana noi avremo a che fare con Khésed shebaKhésed, l’aspetto dell’amore all’interno dell’amore. Nel secondo giorno della prima settimana, dobbiamo focalizzare su Ghevurà -contenimento shebaKhésed, l’aspetto della limitazione nell’amore. Il terzo giorno della prima settimana, l’attenzione è focalizzata su Tifèret-bellezza shebaKhésed, l’armonia nell’amore, e così via per tutti i sette giorni di quella settimana.”
Il libretto per il conteggio dell’Omer non è l’unico fronte dell’educazione ebraica che ha visto l’impegno de dottor Levy: tra le tante opere da lui curate anche “Halakhà illustrata” opera composta da nove volumi e un dvd che si ispira alla traccia lasciata da rav Zeev Greenwald nella sua “Hitturé Halachà”, pubblicata nel 2014 dopo sei anni di lavoro.

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