Qui Roma – Terrorismo, minaccia complessa

Schermata 2016-05-31 alle 10.28.04Il terrorismo islamico è riflesso di un mondo sfuggente e variegato. Diverse matrici, diversi orientamenti, diverse correnti ideologiche. Una sola certezza: la minaccia è ferita viva nel cuore del mondo occidentale, sempre più in pericolo. Un tema che ha fatto da filo conduttore della presentazione, svoltasi ieri al centro ebraico Il Pitigliani di Roma, del libro Noi terroristi (ed. Guerini e Associati) del vice ministro degli Esteri Mario Giro.
Una serata ricca di spunti e stimolante, con protagonisti anche il Consigliere UCEI Victor Magiar e David Meghnagi (Università Roma Tre) e che si è aperta con i saluti della presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello.
“Sarebbe illusorio sperare di scrollarsi di dosso il problema soltanto sconfiggendo militarmente l’Isis. Purtroppo si tratta di un fenomeno che ha radici ben più antiche del Califfato e che continuerà ad accompagnarci ancora per molto tempo. Il nostro futuro sarà inevitabilmente determinato dal modo in cui affronteremo questa minaccia, dalle soluzioni e dalle pratiche che saremo in grado di portare avanti” ha spiegato Giro, sottolineando l’urgenza di una ampia riflessione in questo senso.
Magiar e Meghnagi, entrambi fuggiti dalle persecuzioni antiebraiche di Libia, hanno posto l’accento su una generale ignoranza europea della complessità araba, delle sue dinamiche interne, del ruolo svolto dalla propaganda nei paesi ad alto tasso di analfabetismo. “Confrontandomi con alcuni addetti ai lavori ho riscontrato una superficialità notevole. Una scarsa conoscenza della materia che certo non aiuta a guidarci verso soluzioni all’altezza” ha sottolineato Magiar.
Per Meghnagi, la sfida è soprattutto una. Aiutare i paesi arabi a fare dei concreti passi avanti verso la civiltà, ma soprattutto a rimuovere la rappresentazione che in gran parte di queste società si ha di Israele e dell’ebreo “come nemico per antonomasia”.

(31 maggio 2016)