La verità su Opera
Una spia all’interno del regime di Saddam Hussein guidò cacciabombardieri israeliani sul reattore nucleare di Osirak. E a studiare i piani di volo al limite dell’autonomia degli F-16 fu un pilota alla sua prima missione, che non aveva mai sganciato una bomba in vita sua. Su La Stampa (Giordano Stabile) si raccontano alcuni dettagli sconosciuti sull’operazione Opera, compiuta 35 anni fa, rivelati da reduci e agenti del Mossad. “Un blitz – si legge – al limite delle possibilità dei mezzi e degli uomini”.
Circoncisione, ma anche lifting delle palpebre e trapianto di seno. D’ora in poi, in Olanda, sarà la sanità pubblica a sostenere le spese di queste operazioni. Nel dare l’annuncio, il ministro della Salute “ha precisato che l’assicurazione pubblica di base pagherà solo se verrà provata una ‘reale necessità medica’, aggiungendo che chirurghi e amministratori ospedalieri dovranno fornire precise garanzie” (Luigi Offeddu, Corriere).
Dai manuali ai musei, il revisionismo storico si diffonde come una malattia. “Oggi – scrive Repubblica (Simonetta Fiori) – il fervore di riscrittura storica sembra animarsi soprattutto nell’Europa illiberale, tra Russia, Ungheria e Polonia, energicamente impegnate a ridefinire la loro carta d’identità. La tecnica è quasi sempre la stessa, minimizzare le nefandezze di casa propria per enfatizzare quelle degli altri. E spesso l’oggetto di revisione è la seconda guerra mondiale, da cui è scaturito il successivo ordine europeo”.
Considerato da molti il maggiore scrittore tedesco vivente, Martin Walser riflette sulla Lettura del Corriere (Danilo Taino) sull’anacronismo dei partiti illiberali in Germania e in Europa. “Tra dieci anni i partiti xenofobi saranno finiti” la tesi sostenuta dall’intellettuale.
Nonostante “l’entusiasmo minimo per i candidati” l’attrice Franca Valeri, 95 anni, non rinuncerà a votare. E oggi col treno ragionale partirà da Trevignano alla volta di Roma. “Perché le vere fatiche sono altre – dice al Fatto Quotidiano (Malcolm Pagani) – e c’è chi, per darci il diritto di votare, ha donato il suo sangue lottando, morendo o, nella migliore delle ipotesi, passando anni in galera, privato delle libertà più elementari a partire dal diritto di parola. Non è retorica. I nostri padri costituenti sono esistiti. Io questa gente non me la dimentico”.
Tra le segnalazioni letterarie della domenica, Giulio Busi (Sole 24 Ore) recensisce la raccolta di Gershon Scholem su Giona e la giustizia e altri scritti giovanili (ed. Morcelliana) curata da Irene Kajon. Sul Corriere (Lauretta Colonnelli) si segnala invece Il ghetto e gli ebrei di Roma, con acquarelli di Ettore Roesler Franz, pubblicato da Intra Moenia.
Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked
(5 giugno 2016)