Italia, il negazionismo ora è reato
In Israele è il terrore a colpire

rassegnaLa Camera dei deputati ha approvato ieri sera in via definitiva, a larghissima maggioranza, il disegno di legge sul negazionismo. La stampa nazionale (tra gli altri, il Corriere, La Stampa, il Giornale) riporta la notizia, richiamando le parole del presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, presente al dibattito e alla votazione in aula, che ha sottolineato come con l’approvazione della legge “si è compiuto l’ultimo atto di uno straordinario impegno civico e culturale che ha visto protagoniste le massime istituzioni del nostro paese”. “Con il via libera al dispositivo che introduce una aggravante di pena per chiunque si renda responsabile di propaganda all’odio e di negazionismo della Shoah, – ha sottolineato il presidente Gattegna – l’Italia scrive una pagina storica della sua recente vicenda parlamentare e dota il legislatore di un nuovo fondamentale strumento nella lotta ai professionisti della menzogna tutelando al tempo stesso, con chiarezza, principi irrinunciabili quali la libertà di opinione e di ricerca”. “Il ringraziamento – conclude Gattegna – va in particolare a tutti quei parlamentari che con inesauribile passione e impegno hanno fatto sì che questo risultato potesse essere raggiunto nei modi e nei tempi più adeguati”. La norma introduce la reclusione da 2 a 6 anni, nei casi in cui la propaganda, l’istigazione e l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi si fondino “in tutto o in parte sulla negazione della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro l’umanità e dei crimini di guerra” come vengono definiti dallo Statuto della Corte penale internazionale (Secolo XIX).

Attentato nel cuore di Tel Aviv. Quattro persone sono rimaste uccise e almeno una decina ferite, di cui quattro in modo grave, nell’attentato terroristico che ieri ha scosso Tel Aviv. Due terroristi palestinesi, poi catturati e ora in custodia della polizia, hanno aperto il fuoco sulla folla nel mercato Sarona, nel pieno centro della città, colpendo diversi passanti. “Eravamo seduti ai tavolini fuori – ha raccontato un giovane testimone – Abbiamo sentito la prima raffica Tutti si sono messi a correre. Hanno continuato a sparare per almeno un minuto. Era il panico totale. Poi ci hanno detto di entrare dentro, di metterci al riparo. Abbiamo aspettato che mettessero in sicurezza la strada, poi siamo usciti” (La Stampa). Le autorità israeliane hanno dichiarato che i due terroristi provengono da una cittadina nei pressi di Hebron, in Cisgiordania. I due, riporta Paolo Salom sul Corriere, erano cugini. Non è invece stata confermata la notizia, riportata dai quotidiani italiani (Repubblica, tra gli altri), che i due si fossero travestiti da ebrei ultraortodossi per passare inosservati. In queste ore il gruppo terroristico di Hamas ha dichiarato che i due attentatori palestinesi sono suoi affiliati.
“L’attentato compiuto ieri sera da terroristi palestinesi a Tel Aviv non può e non deve passare nel silenzio di un’opinione pubblica troppo spesso distratta. – ha dichiarato in queste ore il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna – Rappresenta infatti un nuovo terribile attacco alla democrazia, alla libertà, alla sicurezza, alla voglia di futuro. Valori che Israele condivide con l’Italia e con tutto il mondo progredito e che continuano ad essere minacciati da chi alla cultura della vita contrappone una ideologia di violenza e di morte. Non ci possono essere mezze misure e mezze parole nella condanna di un’azione che sconvolge per la ferocia. Nessuno taccia”.

La Memoria e la Storia di fronte al male. È il titolo dell’approfondita analisi di Alberto Melloni su Repubblica rispetto all’introduzione della legge sul negazionismo. “Non è una questione di isterie accademiche, anche se queste vi sguazzano. Non sono sottigliezze epistemologiche, anche se vi sono implicate. Non è un problema del solo occidente europeo, anche se rimbomba forte nella sua coscienza. – scrive Melloni – È una metamorfosi culturale profonda che si misura col ‘male” da cui nasce la nostra cultura e ne cambia il destino, invertendo le polarità intellettuali fra storia e memoria, con conseguenze che ci segnano tutti e che affiorano anche nei dibattiti tedeschi sul genocidio armeno e nel nostro dibattito sulla legge contro il negazionismo, approvata ieri dalla Camera”.

Il libro emblema dell’antisemitismo in edicola. Sabato il Giornale uscirà in edicola con allegato il Mein Kampf. Una scelta che “fa discutere. – ammette lo stesso quotidiano che intervista il politologo Luca Gallesi per spiegare la scelta – Ma il libro-manifesto della follia xenofoba e antisemita di Adolf Hitler è un documento fondamentale per capire l’orrore della Seconda guerra mondiale e della Shoah”. Nelle scorse ore, come rileva il Fatto Quotidiano, diverse voci hanno criticato la scelta del Giornale.

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked

(9 giugno 2016)