L’operazione del Giornale
“Il Mein Kampf non si può regalare,
va maneggiato con cura”

Schermata 2016-06-10 alle 16.14.37Tante le voci ebraiche e della società civile che in queste ore hanno criticato l’operazione portata avanti dal quotidiano Il Giornale, che domani uscirà in edicola con in omaggio la copia del Mein Kampf di Adolf Hitler (nell’immagine una delle edizioni Bompiani, editore che pubblicò nel 1934 la traduzione dello scritto antisemita): se i lettori acquisteranno il libro Storia del Terzo Reich di William Shirer (al costo di 11,90 euro), parte di una collana del Giornale sul nazismo, avranno infatti anche una copia del libro simbolo della feroce propaganda antisemita di Hitler. Secondo il quotidiano si tratta di un’operazione culturale ma in molti hanno contestato questa tesi, tra cui nelle ultime ore il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Vincenzo Iacopino. “Difficile considerare la distribuzione gratuita del Mein Kampf come un’operazione culturale. Va maneggiato con cura, non letto sotto l’ombrellone”, la dichiarazione affidata a social network di Iacopino. Per parte ebraica tra gli altri aveva espresso la sua perplessità il vicepresidente della Comunità ebraica di Roma Ruben Della Rocca, che aveva usato una metafora simile a quella di Iacopino: “questo è un libro che non si può regalare con un giornale, come se fosse un romanzo da leggere sotto l’ombrellone, ma è un testo che va maneggiato con molta cura. Se vogliamo leggerlo e studiarlo, facciamolo, ma con i mezzi culturali necessari”. Un iniziativa sbagliata e offensiva verso la memoria dei morti è invece il pensiero del deputato Pd Emanuele Fiano, il cui padre Nedo sopravvisse ad Auschwitz. “Non è unt esto che può essere pubblicato, addirittura regalato, così alla leggera. Che bisogno c’era un’operazione del genere?”, l’interrogativo di Fiano. “Il Giornale di Sallusti, in cerca di pubblicità, sabato regalerà ai propri lettori la ristampa dell’edizione italiana del1934 del Mein Kamfp, il libro in cui Adolf Hitler condensò le sue idee e il suo programma politico già diversi anni prima della conquista del potere. Ad accompagnare il testo originale sarà un commento dello storico Francesco Perfetti, tra i più fedeli collaboratori del quotidiano”, la ricostruzione dell’Aned, l’Associazione Nazionale ex Deportati nei Campi nazisti, che in un comunicato afferma: “Sia chiaro: noi siamo tra coloro che ritengono che questa sorta di Bibbia del nazismo non solo non debba essere vietata, ma che al contrario debba essere studiata di più e meglio. Qualche anno fa proprio Gianfranco Maris, ex deportato a Mauthausen e storico presidente dell’ANED, scrisse una prefazione a una edizione critica del libro curata da Giorgio Galli”. Non è una nuova edizione, afferma l’Aned, a preoccupare ma “l’uso strumentale della storia e del nome del capo del nazismo di cui il Giornale si fa protagonista, quasi una sfida aperta al Parlamento italiano che proprio in queste ore ha varato la legge che punisce il negazionismo”. “Nella partita della provocazione, – continua il comunicato – dello sfottò al “politicamente corretto”, alla “cultura di sinistra” non si esita a giocare l’asso, il nome di Hitler brandito come una clava, alla faccia dei milioni di famiglie che ancora ne piangono le vittime. È una rincorsa a chi è più a destra, a chi sfida il tabù delle basi ideologiche del nazismo: Il Giornale, ancora una volta, scherza col fuoco, semina odio e razzismo intollerante in una società che francamente ne dovrebbe poter fare a meno”.
“Particolarmente educativo è sondare l’umore del Paese, o di una parte non minuscola di esso, sorvolando le vie di quella che viene sempre più spesso definita “demenza digitale”, e che trova sui social network un terreno d’elezione. – scrive sul sito dell’Unione giovani ebrei d’Italia, Giorgio Berruto, responsabile di Hatikwà – Direttamente dalla pagina Facebook dedicata all’uscita dal Giornale: “Oggi ci vorrebbe un Hitler”, “Ci vorrebbe pulizia”, “Magari tornasse”, “Grande libro grande verità”, “L’ultimo grande conquistatore dell’era moderna”, “Opera geniale e sempre attuale”, “Aveva previsto tutto un grande politico un genio”. E via continuando, tra fasci littori, svastiche e inviti a fare la doccia con lo Zyklon B”. “Rimane ben poco da commentare, o forse troppo, su chi ha deciso di regalare il testo di Hitler e su coloro a cui il dono è rivolto. – conclude Berruto – Speriamo che la legge sul negazionismo, approvata ieri (8 giugno 2016, ndr) in via definitiva alla Camera, trovi rapidamente applicazione”.

(10 giugno 2016)