Qui Roma – I giovani e la lotta al pregiudizio,
La pellicola che racconta il Male

IMG_20160614_123149Dare vita attraverso la multimedialità a uno strumento per divulgare la lotta al razzismo e al pregiudizio antiebraico. Questo lo scopo del bando di concorso lanciato dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane alle scuole del Paese, vinto dalla classe VB del liceo scientifico E. Fermi di Cecina con un cortometraggio intitolato “Norimberga, in memoriam”, dedicato alla commemorazione del processo del 1945. Con la professoressa Ebe Serni, che ha supervisionato il progetto, e il preside dell’istituto Giuseppe Di Puro, i ragazzi sono stati premiati questa mattina al Centro Bibliografico UCEI, ricevendo un certificato dalla coordinatrice della Commissione Antisemitismo e Memoria dell’UCEI Liliana Picciotto – Consigliere dell’Unione – , che insieme tra gli altri al regista Ruggero Gabbai ha fatto parte della giuria, dal segretario generale dell’Unione Gloria Arbib e dal coordinatore del progetto Marco Di Porto.
“L’educazione al dialogo è una pietra miliare delle attività dell’Unione, tuttavia gli eventi degli ultimi giorni mostrano che la società moderna ancora fatica a digerire la diversità”, ha sottolineato Arbib. “Essa è invece una ricchezza – ha proseguito – e confrontarsi con i propri limiti e le proprie differenze è il solo modo per far tornare la società a un senso del progresso”. “Attraverso lo studio della Shoah si possono comprendere molte cose di oggi – la considerazione di Picciotto – poiché può essere considerata come il paradigma di ogni deriva liberticida”. In questo senso, la sua conclusione rivolta ai ragazzi, “non state lavorando sul vostro passato, ma state lavorando sul vostro futuro”.
“Il cortometraggio intende affrontare il tema dell’antisemitismo e, più in generale, quello del razzismo a partire da una prospettiva rovesciata rispetto all’approccio tradizionale, cioè proponendo il punto di vista dei ‘carnefici’, e non delle vittime”, spiegano i ragazzi nell’illustrare il loro lavoro sul portale esrim-ve-sheva, dedicato alla Memoria della Shoah, da loro creato per raccontare le molteplici iniziative della scuola sul tema. “Tale punto di vista – proseguono – serve a sottolineare la pervasività di un’ideologia capace di colonizzare del tutto le coscienze e quanto sia indispensabile recuperare l’autonomia di giudizio prima che sia troppo tardi, prima che l’errore di un ingenuo consenso frutto della propaganda si trasformi in tragedia”. Nel cortometraggio a parlare sono sette giovani soldati tedeschi caduti durante la Seconda guerra mondiale e provenienti dalla città di Norimberga. Parlano dei loro terribili misfatti e chiedono alla Morte che accolga la loro estrema confessione. Quest’ultima appare come un messaggio alle future generazioni affinché non ripetano mai più le azioni del nazismo.