Il settimanAle
La sinagoga dove non vado

alessandro-trevesChissà se chi ha inventato la storiella del naufrago che aveva eretto sulla sua isoletta due sinagoghe, una per pregarci e l’altra dove non mettere mai piede, non sia stato ispirato da una visita in Madagascar. Secondo il bel reportage di Deborah Josefson sul Times of Israel del 6 giugno, in Madagascar ci sono adesso 121 ebrei, che il mese scorso hanno avuto il loro percorso pluriennale di avvicinamento all’ebraismo riconosciuto da una conversione ortodossa. Sono stati aiutati da Kullanu, un’organizzazione di New York che si occupa di ebrei e comunità dispersi in località remote. L’iniziativa, però, è partita dai neo-ebrei malgasci.
E la storiella? Beh, la Josefson racconta che i 121 ebrei sono guidati da tre leader carismatici, ciascuno dei quali ha messo su una piccola sinagoga nella propria abitazione. Andrianarisao Asarery, conosciuto come Ashrey Dayves, è un ex pastore protestante e cantore, che lavora come pasticcere ed è famoso in tutto il Madagascar per un suo spettacolo di cucina in TV; il suo ebraismo è di tipo progressista e lo seguono circa 25 membri, ma molti altri, anche non ebrei, lo ascoltano alla radio parlare di ebraismo e di pratiche religiose. Andre Jacque Rabisisoa, conosciuto come Peteola, è un programmatore di computer che insegna l’ebraico e anche lui parla di religione alla radio; la sua congregazione ha una trentina di membri ed è più orientata alla mistica e alla kabbalà, inoltrandosi con la guida di Peteola fra i misteri della ghematrià. Infine Ferdinand Jean Andriatovomanana, conosciuto come Touvya, è un cantore autodidatta dal volto incorniciato dalle peòt, che guida una congregazione di circa 40 membri, la più rigidamente ortodossa come osservanza della Torà.
Anche se i conteggi della Josefson a me non battono (forse si è dimenticata i minorenni?) direi che possiamo darli per approssimativamente corretti, ed evitare il dispendio di risorse necessarie per eleggere una rappresentanza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Malgasce.

Alessandro Treves, neuroscienziato

(19 giugno 2016)