Qui Londra, qui Parigi – Gli appelli
“Il razzismo lo si combatte
soltanto restando uniti”
“Come musulmano britannico, non sono estraneo al pregiudizio. So che cosa significhi essere discriminato solo per la propria cultura o religione. Ed è per questo che prometto di combattere il razzismo in tutte le sue forme e farò della lotta all’allarmante crescita dell’antisemitismo negli ultimi anni una delle mie priorità”. Lo ha scritto Sadiq Khan, sindaco di Londra da meno di due mesi, in un intervento pubblicato dal Jerusalem Post questa mattina, nel quale ribadisce l’importanza del ruolo della capitale britannica come polo di incontro tra etnie, culture e fedi diverse. Un luogo le cui varie componenti “non mostrano solo semplice tolleranza reciproca, ma anche rispetto, accoglienza e incoraggiamento”, e la consapevolezza di questa commistione costituisce per lui una risorsa. Una convinzione condivisa anche con il sindaco di Parigi Anne Hidalgo, insieme alla quale Khan ha diffuso oggi, attraverso il giornale inglese Financial Times e quello francese Le Parisien, un appello congiunto a “lavorare insieme più strettamente che mai” proprio nelle ore successive alla decisione dell’Inghilterra tramite referendum di lasciare l’Unione europea. È infatti proprio nelle città “che celebriamo la diversità e vediamo le nostre differenze come una grande forza”.
“Le nostre città – hanno scritto – sono spazi in cui ognuno, qualunque sia la sua provenienza, può sentirsi a casa”.
Per quanto riguarda la Brexit, Londra si è distinta dal resto della Gran Bretagna per un tasso di voti favorevoli alla permanenza nell’UE del 60 percento. Un dato che per Hidalgo “rende ancora più imperativo riaffermare la solidarietà e la forza dei legami tra le due grandi metropoli europee”. Meno confortanti sono invece i dati sull’ampiezza del fenomeno dell’antisemitismo: negli ultimi cinque anni – riporta Khan – gli episodi sono aumentati del 153 percento, con 267 attacchi in più nel nel 2015 rispetto al 2011, tanto che è stata presa l’amara decisione di schierare le forze dell’ordine di fronte a scuole e sinagoghe “per il solo fatto che sono di fede ebraica”.
Tra le misure intraprese da Khan nelle prime settimane del suo mandato, vi è l’adesione alla campagna della American Jewish Committee “Mayors United Against Anti-Semitism”, un appello dei sindaci di tutto il mondo a lottare contro l’antisemitismo la cui prima firmataria europea è stata a ottobre proprio Hidalgo. “Dobbiamo diffondere il più ampiamente e il più chiaramente possibile il messaggio che l’antisemitismo è del tutto inaccettabile e non può mai essere giustificato – le parole di Khan – e incoraggerò altri sindaci in tutto il paese e in tutta Europa a sottoscrivere l’appello. Dobbiamo lavorare insieme per sradicare l’antisemitismo dovunque esso si trovi e sì – ha sottolineato – incluso il partito laburista”. Inoltre il sindaco londinese ha lodato l’operato del Board of Deputies of British Jews, la massima rappresentanza ebraica d’Oltremanica, e del
Community Security Trust, un’organizzazione ebraica che lavora con la polizia al fine di garantire la sicurezza della Comunità ebraica, in particolare
“nell’incoraggiare le vittime a farsi avanti e parlare”. Un compito importante, dal momento che tra le sue priorità come sindaco vi è quella di “dare alle vittime il coraggio e il supporto per denunciare ogni singolo episodio”.
“Adotterò un approccio di tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo e di ogni crimine d’odio, sia esso legato all’età, al genere, alle preferenze sessuali, alla religione, alla razza, alla nazionalità o alla disabilità”, ha sottolineato Khan. “Desidero mandare un messaggio nel mondo diventando il primo sindaco di Londra di fede musulmana a fare per proteggere gli ebrei londinesi dall’antisemitismo più di quanto abbia fatto qualsiasi sindaco nella storia di questa città. Ogni attacco al popolo ebraico o alla comunità ebraica – la sua conclusione – deve essere considerato come un attacco a tutte le comunità di Londra e a tutti i valori che ci rappresentano”.
Riguardo all’assassinio di matrice nazionalista e neonazista della parlamentare Jo Cox, che si era espressa contro la Brexit, Khan, il quale ha affermato di conoscerla personalmente, ha infine parlato di un “tragico monito del fatto che ci sono persone determinate a perpetrare odio e ignoranza” che ha “rafforzato e rinnovato la mia determinazione a combattere i crimini d’odio”. Da sempre contrario alla Brexit, in queste ore che seguono il voto dei cittadini inglesi, il sindaco londinese ha tempestivamente preso posizione a favore di un mantenimento di stretti rapporti della sua città con la realtà continentale, a partire da un’alleanza sempre più stretta con Parigi. “Nonostante i risultati del referendum – ha infatti scritto insieme a Hidalgo – le nostre due città devono lavorare insieme più intensamente che mai, al fine di concretizzare i nostri programmi condivisi”. Molti i valori che uniscono le due Capitali secondo i due primi cittadini, tra cui “una storia, una cultura e sfide comuni, nonché l’esperienza di essere tra le poche città veramente globali”.
Un ruolo di particolare rilievo nel secolo attuale, quello che loro chiamano “il secolo delle città mondo”, a differenza dello scorso, quello “degli Stati nazionali”. “È dalle città che parte l’innovazione – le parole di Khan e Hidalgo – ed esse sono il vertice dell’azione internazionale in tutti i campi. Che si tratti di sostenere la crescita economica e le imprese, di lottare contro l’inquinamento, di accompagnare la transizione energetica o di far fronte a una rapida crescita demografica, sono le città a dare il la”. Per questo – concludono – “come sindaci di Parigi e Londra, siamo determinati a collaborare più strettamente al fine di ricostruire alleanze ancora più forti tra le città d’Europa e del mondo. Insieme, daremo vita al prossimo secolo”.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(27 giugno 2016)