DafDaf 70 – Da Golda Meir al 35 maggio
Pagine d’estate, tempo di sogni

DD 70 coverSettanta. DafDaf, il giornale ebraico dei bambini che ogni mese arriva nelle case di migliaia di italiani insieme a Pagine Ebraiche e Italia Ebraica è arrivato all’uscita numero settanta. Sarebbe la settantunesima, in realtà, contando anche il numero zero, ma la testata “festiva” firmata da Paolo Bacilieri che il giornale sfoggia nelle occasioni festive riporta il numero rotondo.
Alla richiesta di scrivere qualcosa per l’occasione Guido Vitale, il direttore responsabile delle tre testate (e di molto altro) ha in realtà barato: “Il fatto è che mi è successo un pasticcio e da allora ho il calendario bloccato. È accaduto verso la fine di maggio, e adesso non so più come tirarmene fuori”. È un calendario particolare, quello a cui si riferisce: “Le parole scritte su ogni pagina sono di uno dei miei autori preferiti: Erich Kaestner. E i disegni, poi, non ti dico. I disegni sono di un suo grande amico che è stato uno dei migliori disegnatori di tutti i tempi: Walter Trier. Quei due erano molto amici, poi a Berlino, dove abitavano, è venuta la catastrofe del nazismo, una dittatura spaventosa. I loro libri li hanno bruciati in piazza assieme a tanti altri. Trier è riuscito a salvarsi la vita fuggendo in Canada, perché era ebreo e la dittatura voleva perseguitare e uccidere tutti gli ebrei e molta altra gente abituata a pensare con la propria testa. I due amici sono rimasti amici anche se molto a lungo erano lontani. Uno scriveva e scriveva e l’altro disegnava e disegnava. I nazisti combattevano la loro guerra contro l’umanità. E i due amici combattevano a modo loro per la libertà, scrivendo e disegnando”. Il fatto è che la pagina di maggio del calendario era dedicata a un libro molto speciale – la cover di DafDaf eccezionalmente non è di Luisa Valenti, ma è dedicata proprio all’illustrazione di Trier per Il 35 maggio, un giorno che non viene facilmente, ma che “se viene, allora può succedere davvero di tutto”. E Vitale prosegue spiegando che “DafDaf è arrivato al numero 70 e che questa è una cosa da prendere sul serio. Certo, 70 è un numero piuttosto grande, ma a me basterebbe un numero più piccolo, anzi mi basterebbe appena la metà. Mi accontenterei di vedere anch’io il cavallo sui pattini e ascoltare il suo annuncio che il 35 maggio è ormai arrivato”.
La seconda puntata della rubrica Filò, dedicata alla filosofia e curata da Sara Gomel, affronta il complesso tema dell’identità: “Siamo sicuri di essere una cosa unica? È vero, abbiamo un nome che ci accompagna per tutta la vita, dandoci a credere che siamo sempre identici a noi stessi. Eppure il tempo passa, e noi cambiamo”, spiega Filò, il personaggio guida illustrato da Luisa Valenti, che accompagnerà le pagine anche nei prossimi mesi.
Agli animali è invece dedicata la puntata della rubrica dedicata ai libri, curata da Nadia Terranova: “Mamma, mi compri un cane? No. Un gatto? No. Almeno un pesce rosso? Manco per sogno. Eccola, la sfortunata trafila che travolge i più sfortunati di noi, quelli che vivono in case piccole o con genitori allergici o semplicemente chiusi alla fauna e alla flora”. Sono tre, come sempre, i libri presentati dalla scrittrice, che ogni mese riesce nonostante i suoi sempre più numerosi successi e una vita ormai perennemente in giro per le tante librerie che richiedono la sua presenza a proporre ai lettori di DafDaf un albo illustrato, un classico e un romanzo. Le pagine Storia sono dedicate questo mese a Golda Meir, il primo primo ministro donna di Israele, che viene raccontata ai giovani lettori anche usando le sue stesse parole: “Credi in te stesso, crea la tipologia di te stesso con la quale sarai felice di condividere tutta la tua vita. Cerca di trasformare la piccola scintilla di possibilità nelle fiamme del raggiungimento dei tuoi obiettivi”. Una grandissima figura politica, capace di mediare e di sostenere anni di tensione pesanti e complessi: i cinque anni del governo Meir sono ancora ricordati dagli storici con rispetto e grande considerazione, e nonostante abbia fatto vincere ad Israele una guerra, Golda Meir era solita dire: “Odiamo la guerra. Noi non gioiamo per le vittorie, noi gioiamo quando in Israele cresce un nuovo tipo di cotone e maturano le fragole”.
La panzanella, che – scrive Roberta Anau per “a tavola”, è una parola carina – deriva da panza o da panzana? “Ricorda il lavoro contadino, il pasto sotto un albero dopo la fatica, il sole a picco e l’ombra dei rami sulla testa”, ed è adatta ai mesi estivi, così come il Risogalos, l’altra ricetta proposta questo mese. Idee semplici, da fare insieme, a casa, nei lunghi e caldi pomeriggi che sembrano non trascorrere mai, fra un libro, un gioco, e la riscoperta meravigliosa della noia. Il tempo nei mesi in cui le scuole sono chiuse è tanto, e c’è allora anche il tempo per rileggere i Pirké Avot, le Lezioni dei padri che Nedelia Tedeschi, la morà Dafdafà ripropone per la sua pagina perché “parlano di pace e certo a voi piacerebbe un mondo di pace. Ma, in pratica, dite la verità, quante volte avete litigato coi vostri compagni? Quante volte avete risposto male a qualcuno, vi siete divertiti a fare dispetti o a prendere in giro un amico? Perché la pace, cari miei, bisogna cercarla, correrle dietro, inseguirla, tener conto di alcuni insegnamenti”. L’ultima pagina di DafDaf, prima della rubrica Io sono, in cui questo mese è Ghila, di Milano, a raccontarsi ai lettori, è dedicata alla sinagoga di Genova, che ha da poco festeggiato i suoi primi ottant’anni. Alla grande festa che è stata organizzata hanno partecipato tantissime persone, sia rappresentanti delle istituzioni sia cittadini che vi sono affezionati, e nel ripercorrerne la storia il rabbino capo di Genova Giuseppe Momigliano ha spiegato che anche ricordando il passato “bisogna guardare oltre, nel tempo e nello spazio”.

Ada Treves twitter @atrevesmoked

(30 giugno 2016)