…ebraismo

Apertura e chiusura, assimilazione, crisi educativa e culturale. Malgrado qualche colpo di coda, raro e inefficace nel lungo termine, la crisi dell’ebraismo italiano è palpabile. Si riesce bene ormai soltanto sul piano dello spettacolo klezmer, dei festival, dei cabaret d’immagine. Siamo spesso presenti, ma l’identità non si forma né si rafforza con le commemorazioni annuali né tanto meno con i fuochi d’artificio dei centenari. Per evitare allora, fra otto anni, un nuovo, inutile scontro fra il rabbinato e la presidenza dell’UCEI, sarebbe utile che il nuovo presidente riuscisse a ottenere in tempi rapidi dall’Assemblea rabbinica una proposta di programma per tutti i livelli della formazione educativa e culturale dell’ebraismo italiano. Se non altro, a scadenza, sapremo a chi addebitare i meriti e a chi le responsabilità.

Dario Calimani, anglista

(5 luglio 2016)