Dopo la sparatoria in Texas – Le voci ebraiche
“A Dallas solidali con la polizia
ma basta vittime per le strade”

dallas museo shoah Il Dallas Holocaust Museum Center for Education and Tolerance, il museo della Shoah della città texana impegnato sul fronte della Memoria e dei diritti umani “per combattere pregiudizio, odio e indifferenza”, è al momento chiuso per favorire le indagini sulla sparatoria contro le forze dell’ordine avvenuta a Dallas lo scorso venerdì. L’edificio si trova a pochi passi dal luogo in cui si svolgeva la manifestazione di protesta contro le recenti uccisioni di due uomini di colore da parte della polizia in Minnesota e in Louisiana, seguite poi nella notte di venerdì da un’altra a Houston, sempre in Texas. Nell’esprimere cordoglio per le vittime, sia gli afro-americani sia i poliziotti vittime della sparatoria di Dallas, il museo ha condannato in un messaggio gli atti di violenza e di odio ed esortato “la nostra comunità a unirsi nel discorso civile”. E sono molte le istituzioni ebraiche statunitensi tra cui la Anti-Defamation League e il Jewish Council for Public Affairs, che si sono unite nelle scorse ore a questo appello contro la violenza ma anche per una maggiore presa di coscienza dei problemi della società americana.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha deciso di tornare prima dal suo viaggio in Europa, dove si trovava per il vertice Nato, per prendere in mano la situazione in seguito alla sparatoria di Dallas e alla serie di eventi sanguinosi della scorsa settimana che hanno fortemente scosso il paese. A compiere la strage in cui sono morti cinque poliziotti e sette sono rimasti feriti, Micah Xavier Johnson, riservista dell’esercito americano che aveva prestato servizio in Afghanistan. Johnson ha aperto il fuoco sulle forze dell’ordine schierate a lato del corteo che stava marciando a Dallas per protestare contro le uccisioni di due afroamericani in Minnesota e Louisiana, colpiti a bruciapelo dalla polizia. Un evento drammatico che la Anti-Defamation League, organizzazione ebraica impegnata nella lotta contro l’antisemitismo e in generale per i diritti umani, ha immediatamente condannato “senza mezzi termini”. “In queste ore difficili facciamo appello al pubblico perché mantenga la calma”, l’appello del Direttore Jonathan Greenblatt. “La violenza non dovrebbe mai generare altra violenza – le sue parole – Si troveranno soluzioni solo nel momento in cui lavoreremo insieme in pace e ci impegneremo in un dialogo costruttivo”. “Ci siamo messi in contatto con la Polizia di Dallas per portare le nostre condoglianze e offrire il nostro supporto”, ha inoltre fatto sapere Roberta Clark, direttrice locale della ADL nella regione della città, che non ha voluto ancora commentare ulteriormente l’episodio in attesa che “le indagini facciano il loro corso”.
Anche il Jewish Council for Public Affairs, un’organizzazione ombrello di varie comunità ebraiche americane, ha usato forti parole di condanna nei confronti dell’uccisione dei cinque poliziotti. Il suo presidente David Bernstein tuttavia ha anche invitato a una riflessione su come sia possibile trasformare il rapporto contrastato tra alcune comunità del paese e le forze dell’ordine a livello nazionale. “Troppi afroamericani, in particolare giovani uomini, sono caduti vittime della violenza della polizia, lasciando un segno indelebile sulle loro comunità e sulle loro famiglie”, ha sottolineato Bernstein. “La valanga di orribili sparatorie da parte della polizia mostra come troppi dipartimenti necessitino di una seria svolta culturale, e di vedersi non solo come difensori della legge ma anche membri della comunità. Come paese – la sua conclusione – abbiamo una lunga strada da fare”.

f.m. twitter @fmatalonmoked

(10 luglio 2016)