…binari
La tragica notizia da Andria e Corato induce a pensare con amarezza al tremendo iato che esiste in Italia, ma a volte anche in Israele, fra gli alti discorsi retorici sui massimi valori, e la realtà quotidiana. Parliamo di paesi che pure essendo sviluppati, covano sacche storiche di ritardi, inefficienze, a volte un culto totemistico verso il rifiuto di rinnovare. Non è così in tutti i paesi. A Seoul i lavori per la prima linea della ferrovia sotterranea sono iniziati nel 1971. Oggi operano 18 linee su una rete di 331,5 km. A titolo di confronto, il metro di Parigi ha 16 linee per un totale di 214 km. A Gerusalemme invece ci sono voluti 11 anni per costruire la prima linea di tram, lunga 13,8 km. L’inaugurazione del treno veloce fra Tel Aviv e la Capitale è prevista per il 2018. Le discussioni per questa linea sono iniziate all’inizio degli anni 70, la decisione definitiva è del 2001. Dunque 18 anni per costruire 57 km, sia pure resi difficili da molti ponti e gallerie. In Italia, apprendiamo ora, su 24.227 km di rete ferroviaria, di cui 16.723 attivi, 15.000 sono a binario unico. I binari unici sono pericolosi, come abbiamo visto, ma vi è anche chi in parlamento si oppone ai raddoppi. Gli insulti al Primo ministro o le contumelie all’opposizione portano a chi ne fa uso maggiore popolarità di un oscuro doppio binario.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
(14 luglio 2016)