“L’intifada dei coltelli?
È colpa di Israele”

rassegnaI recenti attentati terroristici palestinesi “sono dovuti in gran parte all’occupazione israeliana”. A sostenerlo è un report dell’Unione Europea. Un documento interno, steso e firmato da tutti i diplomatici dei Paesi europei che hanno una rappresentanza a Gerusalemme o Ramallah. Non è stato ancora reso pubblico, spiega La Stampa, e probabilmente non lo sarà nemmeno in futuro. Ma il dossier di 39 pagine, steso nel dicembre del 2015, servirà come “riferimento per gli incontri ministeriali” e per “indirizzare le politiche europee”.
Il governo israeliano, interpellato dal Jerusalem Post, ha fatto sapere che risponderà a queste accuse solo se e quando saranno rese pubbliche. “Buone ferie ai diplomatici Ue, nella speranza che durante le loro vacanze in Europa non incappino in atti di violenza compiuti da estremisti islamici” il commento del portavoce del ministro degli Esteri.

Sempre in Israele, fa discutere l’intervento del ministero della Difesa Avigdor Lieberman, che ha fortemente criticato una trasmissione sui “testi formativi israeliani” dedicata dalla Radio Militare al massimo poeta palestinese Mahmoud Darwish. “Questo è un problema serio – ha tuonato Lieberman, le cui dichiarazioni sono riportate da Repubblica – qualcuno che ha scritto testi contro il sionismo, che sono tuttora adoperati come carburante per attacchi terroristici, viene preso in considerazione ritenendo i suoi lavori formativi della società israeliana”. Con la stessa logica, ha detto ancora il ministro, “potremmo aggiungere il Mufti al Husseini o trasmettere una glorificazione delle meraviglie letterarie del Mein Kampf di Hitler”.

“È passata una settimana dall’attacco terroristico di Nizza, e l’emozione è ancora grande. Ci sono feriti che ancora stanno lottando per sopravvivere ma noi senza lasciare la nostra azione di vigilanza e di lotta al terrorismo dobbiamo anche reagire continuando a vivere”. Così il primo ministro francese Manuel Valls, ieri in Alta Savoia per l’inaugurazione dello scavo della prima tratta del tunnel di base Tunnel-Lione.

Scontro via social tra il parlamentare democratico Emanuele Fiano e gli esponenti islamici Davide Piccardo e Hamza Roberto Piccardo, entrambi attivi nel controverso Caim di Milano. “La Turchia torna a essere una grande nazione musulmana di fatto e di diritto. Allah protegga nostro fratello Erdogan e tutto il popolo turco” hanno scritto i Piccardo in un post. Sostiene Hamza Roberto: “Abbiamo un concetto di rivoluzione fortemente influenzato dalla storia. Quella francese è stata una rivoluzione borghese. Quella russa di operai e soldati, quella cinese è stata contadina, entrambe in qualche maniera marxiste-leniniste. Quella attuale in Turchia è a mio avviso una rivoluzione democratica su base islamica. Nel senso che il partito AKP che ha tra il 48 e il 52% dei consensi (insieme agli altri partiti) ha sconfitto un tumore interno al Paese e allo Stato. Un tumore originato da una sudditanza imperialista e sionista che aveva prodotto le sue metastasi nei corpi separati dello Stato.
“Per me questo spregio della libertà di pensiero e di vita per migliaia di turchi è inaccettabile e lo condanno senza sconti. Non approvo un golpe, ma chi approva quello che succede in Turchia sta dalla parte della violenza e della dittatura”, la replica di Fiano. Lo scontro si accende poi, anche all’interno di alcune correnti milanesi del Pd (tra i protagonisti l’ex portavoce comunitario Daniele Nahum), sul tema della moschea e sul rapporto privilegiato che il Comune, secondo alcuni, avrebbe stretto proprio con il Caim. “I casi Piccardo e Sumaya scuotono ancora il Pd”, titola il Corriere.

Confronto nella sede della Regione Piemonte tra l’assessore all’Immigrazione e alcuni rappresentanti delle comunità islamiche locali. Al centro dell’incontro la necessità di imprimere “un cambio di mentalità” sul tema delle circoncisioni, troppo spesso effettuate in condizioni igieniche inadeguate e con dottori improvvisati. Un messaggio che deve essere diffuso il più possibile “per evitare le morti e le corse salvavita al pronto soccorso raccontate nei mesi scorsi”. 
Anche l’assessorato alla Sanità ha fatto la sua parte e – scrive Repubblica – con una recente circolare ha chiesto ai direttori delle aziende sanitarie, pur nel rispetto dell’obiezione di coscienza dei medici, di garantire gli interventi, anche quelli a scopo religiosi. 

Su Vatican Insider de La Stampa una analisi di Lisa Billig sul rapporto sull’antisemitismo del Cdec presentato la scorsa settimana alla Camera dei deputati. Secondo il rapporto, un italiano su cinque avrebbe pregiudizi antisemiti. “La sfida per il futuro – scrive Billig è come interpretare questi dati ed agire per combatterne i risultati. Dobbiamo riesaminare l’efficacia, o inefficacia, dei metodi di educazione correnti riguardo la storia, la memoria, e i documenti del Concilio Vaticano II”.

Sempre più inquietante la febbre da Pokemon Go, che ieri a Milano ha toccato anche il Memoriale della Shoah. “L’invasione di mostri – scrive il Giornale – non risparmia nemmeno i luoghi simbolo della città: da piazza Fontana al Binario 21, passando per il memoriale ai partigiani alla loggia dei Mercanti e via dicendo”. 

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(22 luglio 2016)