Il settimanAle – Baci

alessandro-trevesC’era qualcosa di poeticamente sedizioso nel goffo bacetto, sospeso a mezz’aria, con cui Donald Trump ha benedetto il suo candidato alla vicepresidenza Mike Pence. Equamente distribuito fra l’arcata sopraciliare del più basso Pence e il pubblico acclamante della convention repubblicana, era un bacio lontano anni luce dalla greve carnalità di quello fra Brezhnev e Honecker, che abbiamo visto tutti; così come dall’omertoso mistero di quello ipotetico fra Andreotti e Riina, che nessuno di noi ha visto, ma che abbiamo ugualmente preso come riferimento immaginario di un’effusione osculatoria fra uomini di potere. Niente di così retrò. Elargito il 20 luglio scorso, esattamente nell’83-esimo anniversario del concordato presumibilmente scevro da sbaciucchiamenti fra altri due uomini di potere, il cardinale nonché futuro papa Pio XII, Eugenio Pacelli, ed il vice-cancelliere nazista Franz von Papen, il bacio di Trump a Pence ci dà la misura di quanta strada abbia fatto la destra in occidente, fino a farsi rappresentare dalla macchietta aggressiva, ma comunque a suo modo libertaria e anticonvenzionale di Donald Trump.
Non così in Turchia. Questi 83 anni non sono passati per l’Anatolia ed il Bosforo. Non aggiungo commenti all’orrore di questi giorni, di cui hanno già scritto altri su queste pagine, come Francesco Moisés Bassano. Ricordo solo la lezione sui baci del professor Onur Güntürkün, 6 anni fa a Yerevan. Onur aveva accettato, lui paraplegico e turco, di organizzare con noi un incontro scientifico sulla memoria in Armenia, dove era programmato che facesse lezione sull’anatomia asimmetrica dei circuiti della memoria nel cervello dei columbidi, di cui è massimo esperto. Invece ci ha sorpreso parlando, pur senza riferimenti espliciti alla riconciliazione fra turchi ed armeni, del suo studio sui baci. Viaggiando molto, immobilizzato in sedia a rotelle, nei lunghi tempi morti in aeroporto Onur aveva avuto modo di scattare migliaia di foto di viaggiatori colti nell’atto di baciarsi. Uomini con donne, madri con figli, coppie dello stesso sesso, uomini di potere e turisti in canottiera e shorts, una casistica vastissima che ha analizzato fra il serio ed il faceto con i metodi della statistica, ed è riuscito a far pubblicare sulla rivista più prestigiosa, Nature. Scoprendo un’asimmetria funzionale: ci si bacia girandosi prevalentemente a destra, circa il doppio delle volte a destra che a sinistra. Ohibò.
Buone vacanze e baci elettronici ai lettori di Pilpul, senza bisogno di girarsi a destra.

Alessandro Treves, neuroscienziato

(24 luglio 2016)