L’Italia e la minaccia Isis,
mappati i luoghi a rischio

rassegnaUna mappatura dei locali pubblici che potrebbero diventare bersaglio di atti di terrorismo. L’indicazione operativa fornita nei giorni successivi agli attentati di Parigi del novembre scorso è ormai in fase avanzata, praticamente terminata a Roma. Nella lista, tra gli altri, anche bar, cinema, chiese e conventi. Il motivo di questa operazione è evidente, spiega il Corriere, ed è stato ribadito subito dopo l’attacco di Nizza: proteggere quelli che sono diventati obiettivi primari, “perché più vulnerabili”. Le ultime disposizioni sono state trasmesse dopo i numerosi attacchi in Francia e Germania ed evidenziano come il target e il modo di operare dei terroristi sia radicalmente cambiato, “visto che l’attacco non viene sempre indirizzato verso obiettivi istituzionali o contro coloro che rappresentano lo Stato”.
Ieri intanto è stato espulso dall’Italia Mohammed Madad, un imam estremista che da poco aveva lasciato il Reggiano per il Vicentino. Spiega il Messaggero: “Trasferendosi a Noventa l’imam marocchino aveva lasciato a Carpineto la moglie e quattro figli, due maschi e due femmine una delle quali aveva chiamato Jihad, ‘guerra santa’. Tornava a casa un paio di giorni la settimana e, stando a quanto sostiene la polizia, per la sua famiglia non erano momenti di serenità”.

Suscita ancora sgomento l’uccisione di padre Jacques Hamel, il prete francese trucidato da due jihadisti nella sua chiesa in Normandia. “Qualcuno parla di guerra di religione, ma tutte le religioni vogliono la pace” ha detto ieri Bergoglio sull’aereo papale diretto a Cracovia.
Esplicito il richiamo al terrorismo islamico di Noemi Di Segni, presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, una parte del cui intervento è oggi pubblicato sull’Osservatore Romano, il quotidiano della Santa Sede. Ferma la condanna per un’azione “che ancora una volta sconvolge per la brutalità e la ferocia” e che deve trovarci tutti uniti “non solo nella condanna, ma anche nella volontà di non rinunciare a vivere appieno la nostra quotidianità”. Questo vogliono i nemici delle società libere e democratiche Questo, sottolinea Di Segni, “è ciò che assieme ogni giorno intendiamo combattere con il massimo impegno”.
Sul Foglio, il presidente emerito dell’Assemblea Rabbinica Italiana rav Giuseppe Laras scrive: “Il Grande imam di al Azhar, Ahmad Al Tayyieb, caro alla Comunità di S. Egidio e ad alcuni politici italiani, condanna quanto è accaduto, giustamente. Mi chiedo però dove fosse quando è accaduto altrettanto nei centri ebraici europei, da Tolosa a Parigi”. Il rav si rivolge anche alla Chiesa e ai suoi vertici: “Leggendo i giornali di questi giorni e molte esternazioni di vescovi e cardinali – scrive – il fatto di essere divenuta vecchia e tremebonda, almeno in occidente, non rappresenta purtroppo in sé un progresso morale. Specie se risulta difficile persino chiamare il male per nome e dire che si tratta di islam jihadista e che l’islam jihadista, che non esaurisce l’islam e il mondo variegato dei musulmani, ma che comunque ne è disgraziatamente parte attiva, nutrita, ben radicata e ricca, è un’ipoteca epocale per il sussistere, almeno in Europa, della nostra civiltà”.

Si legge in un editoriale non firmato sul Foglio: “Gli ebrei sono come i canarini nella miniera. Quelli che morendo segnalano la presenza di gas ai minatori. Se gli ebrei sono l’un per cento della popolazione francese, la metà degli attentati per odio ideologico in Francia è diretta contro di loro. Numerosi canarini ebrei sono stati uccisi in questi anni. Ma noi minatori, troppo presi a rimestare bugie contro Israele, non prestavamo attenzione e ora ne stiamo pagando il prezzo”.

Arriva oggi in Consiglio comunale a Milano la proposta di intitolare a Marco Pannella i giardini di piazza Aquileia, davanti a San Vittore. Afferma Davide Romano, assessore alla Cultura della Comunità ebraica: “Appoggio con entusiasmo la celerità con cui il Consiglio si appresta a rendere omaggio a un leader scomodo come Pannella. Noi non possiamo che ringraziarlo per avere sempre difeso il popolo ebraico anche nei momenti peggiori. Gli hanno dato del sionista, della spia del Mossad, dell’ebreo e quant’altro. Lui non ha mai sentito il bisogno di smentire, era anzi orgoglioso di tali attribuzioni” (Il Giornale).

Sei migranti di presunta nazionalità palestinese sono stati bloccati in Salento su una barca a vela condotta da uno scafista israeliano, di 63 anni, arrestato per favoreggiamento all’immigrazione clandestina. “Una storia che scavalca ogni guerra, anni di strisce e conflitti, decenni di sanguinose contraddizioni. Il segno dei tempi” (Corriere del Mezzogiorno).

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(28 luglio 2016)