Shir Shishi – Tesoro
Tal Nitzan è una poetessa dalle liriche penetranti le cui costruzioni poetiche sono tessute di parole terse e a volte durissime, che ci permettono di leggere a fondo la situazione intima di una donna impegnata e di ampia cultura, nata a Buenos Aires, vissuta a Bogotá, a New York e ora in Israele. È traduttrice di poesia latino-americana, ha pubblicato sei libri di poesia e lavora come redattrice per diverse riviste e case editrici. Nel mese di giugno era ospite del Festival di Poesia di Genova, “Parole spalancate”. La poesia Tesoro sembra scritta per i giorni nostri. Via il terrore, via l’uomo disumano e coloro che fomentano l’odio, via l’estate cocente e l’inverno gelido, chiede Nitzan. Il mondo fuori non capisce “Che tu sei il tesoro celato a loro inaccessibile e io sarò il tesoro celato per loro incomprensibile”. I veri tesori che abbiamo.
D’inverno le sentinelle strappavano coperte dalla pelle
dei residenti nel giardino.
Uno di loro non avrebbe superato il giorno.
In primavera furono lanciate bottiglie alla cieca
contro le case marchiate e il fuoco divampò.
Di notte cercai riparo nel tuo corpo
come un bimbo rifugiato in un gelso.
Nulla, a parte sentire il tuo respiro
e adagiarmi, distesa su di te
e per un istante
non vedere il nembo di veleno,
l’ultimo,
che incombe, pesante.
Cos’altro dirti
Che nella mia angustia tu sei il tesoro celato
a loro inaccessibile
Che nella tua angustia io sarò il tesoro celato
per loro incomprensibile
(Traduzione di S. Kaminski e M. T. Milano)
Sarah Kaminski, Università di Torino