Prospettive tecnologiche

bassanoUna foto che circola su Twitter mostra una scolaresca in gita al Rijkmuseum di Amsterdam, nella quale i ragazzi invece di contemplare “La Ronda di Notte” di Rembrandt alle loro spalle hanno gli occhi incollati sui loro smartphones. La foto inizialmente diffusa dal giornalista Gary Pikovsky avrebbe l’intenzione di dimostrare la “decadenza culturale” delle nuove generazioni. In realtà, come scrive anche Massimo Mantellini su Il Post si tratterebbe alla Magritte di una “Trahison des images”, una lettura differente da ciò che viene descritto: gli studenti in questione starebbero per l’appunto leggendo le informazioni a proposito del quadro, grazie ad un’app offerta dal museo stesso. La seconda lettura, testimonierebbe allora tutt’altro, delineerebbe addirittura un’eccessiva sfiducia e incomprensione da parte degli adulti verso la tecnologia e i più giovani.
Se comunque la foto del Rijkmuseum è soltanto un abbaglio da parte di giornalisti prevenuti, non lo è il caso ben più grave dei mostriciattoli che si aggirano tra i memoriali e i musei della Shoah spingendo i giocatori di Pokemon Go a cacciarli in questi luoghi. Del resto, anche nei parchi pubblici e nelle strade cittadine non è difficile incontrare ultimamente questi adolescenti che camminano con il cellulare davanti piuttosto mal somiglianti ad alchimisti del XXI secolo alla ricerca della pietra filosofale, con fini poco nobili certo.
C’è da dire che purtroppo spesso si tende anche a pensare che la demenza digitale sia un fenomeno esclusivamente giovanile, quando invece riguarda tutte le fasce d’età, e le vecchie generazioni forse sono proprio quelle più facilmente predisposte a cadere nelle insidie della rete, mentre le nuove potrebbero essere quelle più avvedute e coscienti. Alla base v’è piuttosto un discorso di cultura ed educazione, se questa manca nella vita reale, sarà ancora minore in quella virtuale. Bisognerebbe allora tornare alla solita domanda “la tecnologia porta l’uomo fuori dal mondo o lo avvicina maggiormente ad esso?”. Troppo presto per rispondere, chi vivrà vedrà, e non si può neanche confidare di vivere in un mondo attuale così “bello”, ma per adesso come “Nelle Conseguenze dell’Amore” di Paolo Sorrentino, “non smettiamo di avere fiducia negli uomini, il giorno che accadrà sarà un giorno sbagliato”.

Francesco Moises Bassano

(29 luglio 2016)