Da Alba Dorata a Grillo
I 5stelle: “Roba vecchia”

rassegnaDa una settimana l’attivista grillino Fabrizio Pagliuca è consigliere comunale 5 Stelle a Corsico (Milano), dove è subentrato a una collega dimissionaria. Il settimanale Oggi rivela che alla fine del 2012 fu tra i fondatori di Alba Dorata Italia, che richiamava il partito neonazista greco, e segretario per la Lombardia. “Roba vecchia, Fabrizio era 5Stelle nel 2012, ed è tornato fra noi dopo quella parentesi”, dicono alcuni colleghi pentastellati (Corriere).

Le autorità israeliane hanno arrestato un dipendente dell’Onu, accusato di aver fornito “materiale di aiuto” ad Hamas. Si tratta di Waheed Borsh, che ha lavorato per il Programma di sviluppo delle nazioni Unite fin dal 2003. Borsh, 38 anni e proveniente da Jabaliya nel nord di Gaza, sarebbe stato reclutato da “un esponente autorevole dell’organizzazione terrorista per piegare il lavoro del Programma dell’Onu agli interessi militari di Hamas” (Il Tempo).

“Piccardo dice delle cose folli. Non solo non ho nessuna vicinanza con lui, ma credo che le sue posizioni facciano un grande danno al mondo islamico”. Ferma presa di distanza del sindaco Giuseppe Sala dalle affermazioni dell’esponente dell’Ucoii Hamza Roberto Piccardo, che ritiene che anche “la poligamia sia un diritto civile”. Le esternazioni di Piccardo, ricorda Repubblica Milano, erano arrivate dopo la celebrazione delle prime due unioni civili omosessuali da parte del sindaco, venerdì scorso. Il figlio di Hamza, Davide Piccardo, a Milano guida il Caim, controverso coordinamento delle associazioni islamiche che ha partecipato al bando comunale per costruire una moschea. Ha inoltre affermato il primo cittadino: “Il mondo islamico è fatto, a Milano, di circa 60/70.000 persone. Se c’è qualcuno che pensa che non bisogna cercare un dialogo, secondo me sbaglia. Bisogna trovare le vie giuste per il dialogo perché è un mondo, al suo interno, molto diviso. Quindi, sì al dialogo, ma con gli interlocutori giusti. È una ricerca che si sta facendo. Piccardo non si sta rivelando un interlocutore giusto. Con serenità possiamo dirlo”.

“Il silenzio è un messaggio. Un messaggio ben conosciuto anche dagli ebrei. Del resto, parlare dell’orribile situazione vissuta da milioni di uomini e di donne durante la follia di quegli anni non è mai facile. Però è importante essere presenti e pregare. E Papa Francesco ha fatto proprio questo, restando in silenzio durante la visita al lager, sin dal suo ingresso, quando ha varcato il cancello tristemente noto con la scritta Arbeit macht frei, Il lavoro rende liberi”. Così Kurt Koch, presidente della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo, in una intervista all’Osservatore Romano.

Sul Corriere, si celebrano i 95 anni di Agnes Keleti, “l’atleta ebrea più vincente nella storia dei Giochi”. Nata a Budapest nel 1921, Keleti, conquistate quattro medaglie nella ginnastica all’Olimpiade di Helsinki, stava dominando anche quelle di Melbourne nel 1956, quando arrivò la notizia della repressione sovietica nella capitale magiara. Furono giorni terribili e intensi, viene spiegato: Agnes gareggiava, vinceva e intanto organizzava la fuga di mamma e sorella, che la raggiunsero in Australia in tempo per applaudire le sue quattro medaglie d’oro (più due d’argento) conquistate nelle gare olimpiche. Lei e altri 44 atleti ungheresi chiesero e ottennero asilo politico in Australia. Nel 1957 Keleti si trasferì in Israele, dove allenò la Nazionale di ginnastica e divenne istruttrice di educazione fisica all’Università di Tel Aviv.

A San Pietroburgo caloroso incontro tra Putin ed Erdogan, definito fino a poche settimane fa “assassino in combutta con i terroristi”. Una piroetta studiata nei dettagli, scrive Repubblica, che ha consentito allo Zar e al Sultano, come li definivano entusiasticamente i telecronisti russi, di stipulare una nuova alleanza in chiave antioccidentale. Non a caso, viene spiegato, il primo commento del presidente russo è stato un duro segnale, mentre riceveva il suo omologo turco tra gli stucchi della sala ellenica di palazzo Kostantinovskij alle porte di San Pietroburgo: “Sono stato il primo a esprimerti la mia solidarietà, ma la Russia è così: difende i governi legittimi ed è contraria a ogni forma di golpe”.

Undici agosto 1944, Firenze è libera. E per Jona e Betty – il primo, arruolato come volontario nell’esercito britannico; la seconda, sfuggita alle deportazioni antiebraiche – arriva il tempo dell’amore. L’11 agosto — racconta Betty ad Adam Smulevich sulle pagine fiorentine del Corriere — è la ricorrenza di tutti i cittadini che credono nella pace, nella democrazia, nei buoni sentimenti. In quelle ore, dopo mesi di paura, ho capito davvero che la speranza aveva vinto. Difendiamolo sempre questo valore: oggi come ieri”.

Saranno operative dal 24 agosto le nuove norme per il contrasto al terrorismo. Dopo gli interventi messi in atto nel 2005 e nel 2015, è approdata nella Gazzetta ufficiale di ieri la legge (153/2016) che recepisce una serie di Convenzioni europee e internazionali. La norma, spiega il Sole 24 Ore, interviene sul codice penale introducendo una figura autonoma di reato (carcere da 7 a 15 anni) per punire il finanziamento al terrorismo, attraverso beni o denaro “in qualunque modo realizzati”: una pena che scatta a prescindere dall’effettivo utilizzo dei fondi raccolti. Reclusione da 5 a 10 anni anche per chi il denaro lo custodisce e da 2 a 6 anni per chi sottrae somme o beni sottoposti a sequestro a scopo preventivo. Via libera alla confisca obbligatoria, anche per equivalente, delle cose “che servirono o furono destinate a commettere il reato” o che ne costituiscono il prezzo, il prodotto e il profitto. Entra nel codice anche il reato di terrorismo nucleare e batteriologico, punito con la detenzione da 15 a 20 anni.
Sulla Gazzetta Ufficiale di ieri – serie generale 185 – è stato inoltre pubblicato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri 7 luglio 2016 contenente disposizioni in materia di trasparenza e di efficacia nell’utilizzazione della quota del 5 per mille.

(10 agosto 2016)