Rio 2016 – La prima medaglia israeliana
Gerbi, il tatami è di bronzo

AP785445316588 È la prima medaglia a Rio, ma anche la prima da otto anni a questa parte. Mentre in Italia si celebrano le tante nuove conquiste nel medagliere olimpico, è grande festa anche in Israele per la vittoria di un bronzo da parte della Judoka Yarden Gerbi, che ha battuto la giapponese Miku Tashiru piazzandosi dietro alla slovena Tina Trstenjak e alla francese Clarisse Agbegnenou nella categoria 63 kg. L’ultima volta che un atleta israeliano era salito sul podio risale a Pechino 2008, quando il surfista Shahar Tzuberi era arrivato terzo nella sua disciplina. “La medaglia è per tutto Israele, per tutti quelli che mi hanno sostenuta e hanno fatto il tifo per me”, ha affermato Gerbi dopo la vittoria. “Sono qui ad aspettare che qualcuno mi svegli. Ho dato la vita, ci ho messo l’anima, e questo mi ha ripagata. Chiunque dica che non si può aver successo in Israele si sbaglia”. E nelle ore successive, Yarden ha anche ricevuto una telefonata dal presidente Reuven Rivlin in persona: “Tutti qua in Israele sono emozionati insieme a te, abbiamo trattenuto il respiro e pregato per il tuo successo”, le ha detto. “Ma alla fine – ha aggiunto – ad avercela fatta sei solo tu, e sei semplicemente la nostra campionessa. Complimenti. Oggi sei la nostra eroina”.
Gerbi è dunque la settima atleta nella storia a salire sul podio nella storia dei Giochi olimpici, e la seconda donna. L’altro successo femminile era stato tra l’altro sempre nel judo, quando Yael Arad aveva vinto il bronzo a Barcelona 1992, la prima medaglia mai ottenuta da un atleta israeliano. Ma a Yarden Rio de Janeiro deve portare davvero fortuna, dal momento che è sempre lì che nel 2013 ha vinto i campionati del mondo di judo, la prima israeliana a riuscirci. Un’impresa che aveva spiritosamente commentato così: “Ho già ricevuto tre proposte di matrimonio”. Nel 2014 invece è arrivata seconda, e nel 2012 e 2013 aveva vinto rispettivamente l’argento e il bronzo agli europei di judo. Ventisette anni, Gerbi è nata a Kfar Saba e cresciuta a Netanya, studia economia alla Open University e ha raccontato di avere ben tre soprannomi: Jordan, Gerb, and Denush.
Il sostegno del suo paese è importante per Yarden, e la consapevolezza che a un oceano di distanza tutti i suoi cittadini erano incollati ai teleschermi non le manca, come ha spiegato questa mattina in una intervista radiofonica. “Da quando ho vinto il campionato del mondo, le persone hanno cominciato a fermarmi in mezzo alla strada per parlarmi – ha raccontato – ma sempre in maniera positiva, davvero, non so nemmeno come spiegarlo. Prendiamo ad esempio la Francia, loro hanno un’atleta che ha appena vinto la medaglia d’argento qui, ma non la conoscono per niente, non l’apprezzano”. Ma Gerbi sente che per lei è diverso: “Siamo un popolo speciale – le sue parole – un popolo che sostiene e apprezza, perché siamo fatti così. Quando vinco è come se vincessero tutti. Per questo sono davvero fiera di rappresentare Israele”.
“Il mio sogno si è realizzato”, è stato invece il suo commento a caldo, ancora emozionata, subito dopo aver concluso la gara che l’ha portata sul podio. “Dicono sche gli israeliani non abbiano il carattere necessario per avere successo nello sport a livello mondiale – ha aggiunto – ma non è affatto vero. Chi pensa che non capiti si sbaglia. Eccome se capita”. Gerbi ha inoltre descritto il suo orgoglio nel vedere la bandiera israeliana issata a Rio. Un sentimento condiviso anche dal primo ministro Benjamin Netanyahu: “Yarden, ce l’hai fatta – il suo messaggio –, siamo tutti fieri di te”. Quando le hanno chiesto come ci sia riuscita, dopo una gara difficile, con alti e bassi – in particolare una sconfitta da parte della brasiliana Mariana Silva – lei ha risposto: “Avevo solo bisogno di un cenno di sostegno da parte del mio allenatore. Sentivo di meritare di vincere quell’incontro, e quando lui mi ha confermato che ero solo stata sfortunata con i giudici di gara, sono riuscita ad andare avanti. Devo sapere di aver fatto la mia parte, conta solo questo. Non perdo tempo a preoccuparmi di quello che fanno i giudici”. E adesso? “Devo dire la verità – la risposta di Yarden – ho solo bisogno di una vacanza”.

f.m. twitter @fmatalonmoked

(10 agosto 2016)