Terrorismo e finanza,
aumentano le segnalazioni

rassegnaLe segnalazioni di operazioni sospette che possono essere collegate al finanziamento del terrorismo islamico aumentano. Quelle di Bankitalia, come quelle di commercialisti e notai. Le prime in particolare, generalmente le più interessanti dal punto di vista investigativo, scrive il Messaggero, sono passate da una media di 300 negli ultimi tre anni (348 nel 2015) a 463 nei soli primi sei mesi del 2016. Troppo poco, forse, per parlare di nuovo allarme finanziamenti al terrorismo, perché le segnalazioni possono crescere anche solo a causa della maggiore attenzione al tema. Ma abbastanza, si legge, “per richiamare l’attenzione della Guardia di finanza”.

Venerdì scorso il governo ha trasmesso una nota di poche righe al Copasir, il Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Per la prima volta da quando è autorizzata a farlo, ovvero da febbraio scorso, scrive il Corriere, la presidenza del Consiglio ha messo nero su bianco la presenza, più volte ufficiosamente trapelata negli ultimi mesi, di piccoli nuclei di reparti militari speciali su territorio libico. Si tratterebbe del primo dispiegamento di soldati italiani rispetto al contingente di 600-900 unità previsto dal piano messo a punto dal governo e anticipato dal Corriere in aprile.

Sta diventando un giallo, oltre che un caso diplomatico, l’arresto a Lecco del blogger iraniano Mehdi Khosravi, fermato dalla polizia quattro giorni fa su esecuzione di un mandato di cattura internazionale spiccato nel 2009 dal tribunale di Teheran. Si chiede Repubblica: “Chi è Khosravi alias Yashar Parsa? Un pericoloso corruttore, come sostiene la magistratura della Repubblica islamica, o un attivista dei diritti umani, dissidente del ‘regime’ di Khomeini e la cui unica colpa è battersi per la democrazia e denunciare in un blog la corruzione nel suo Paese?”. II primo a schierarsi in difesa del blogger, che se consegnato all’Iran potrebbe rischiare torture e pena di morte, è stato il figlio dell’ultimo Scia di Persia. “Liberate Khosravi. È fuggito dopo le proteste elettorali del 2009, e negli ultimi anni è stato l’amministratore esecutivo del Consiglio iraniano per le elezioni libere”, ha scritto Pahlavi in una lettera al premier Matteo Renzi.

L’Unità intervista Rami Hamdallah, 58 anni, da tre primo ministro dell’Autorità nazionale palestinese e già rettore dell’Università nazionale An-Najah di Nablus, che naturalmente non perde occasione per lanciare accuse contro Israele. Per Hamdallah, le misure di sicurezza adottate da Gerusalemme nei confronti di Gaza sarebbero “una punizione collettiva che confligge con le norme del Diritto umanitario internazionale e con la Convenzione di Ginevra”.

Arrivavano da tutto Il mondo per discutere in Toscana di ecologia. Nella giornata di ieri 120 giovani cattolici, ortodossi, musulmani ed ebrei hanno raccontato al papa l’esperienza di studio e confronto che stanno vivendo al villaggio La Vela di Castiglion della Pescaia, dove si svolge il campo internazionale organizzato dall’Opera per la gioventù Giorgio La Pira (Corriere Fiorentino).

Giallo nel torneo di judo femminile categoria 52 kg. Secondo il Times of Israel, la saudita loud Fahmy, ritiratasi prima dei sedicesimi per infortunio, in realta lo avrebbe fatto per evitare l’israeliana Cohen negli ottavi di finale. La notizia è segnalata in una breve dal Giornale.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(11 agosto 2016)