“Con la Festa del Libro ebraico,
il Meis è sempre più una realtà”

IMG_20160829_121650Una tappa importante per raccontare alla città e all’Italia il percorso di avvicinamento del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah verso il traguardo più importante, l’inaugurazione. Questo il leit motiv sottolineato dagli interventi alla conferenza stampa di presentazione della Festa del Libro ebraico di Ferrara, che aprirà i battenti la sera di sabato 3 settembre. A raccontare questa nuova edizione della Festa – organizzata dalla Fondazione Meis, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle comunità ebraiche italiane e della Comunità ebraica di Ferrara – il presidente del Meis Dario Disegni, la direttrice Simonetta Della Seta assieme al sindaco Tiziano Tagliani e al vicesindaco Massimo Maisto. A loro fianco, il presidente della Comunità ebraica di Ferrara Andrea Pesaro e il rappresentante del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Daniele Ravenna. “È un onore e una grande responsabilità questa Festa che ci permette di raccontare alla città e all’intero Paese a che punto siamo con questo grande e importante progetto che è il museo del Meis, di cui si sta avvicinando l’apertura”, ha spiegato il vicesindaco Maisto in apertura della conferenza, tenutasi nelle scorse ore nella prestigiosa sala degli Arazzi della residenza municipale. “La grande differenza rispetto al passato è il più forte collegamento tra la Festa e il Meis”, ha sottolineato Disegni, spiegando che “oggi la Festa sarà il momento per annunciare l’apertura del museo, che avverrà nel settembre 2017, con una grande mostra a cui sta lavorando un gruppo di esperti”. “I lavori al cantiere procedono spediti, – ha aggiunto Disegni – sotto la guida dell’architetto Carla Di Francesco e grazie al generosissimo contributo del MIBACT che, nell’ambito del piano approvato lo scorso maggio dal CIPE, ha stanziato 25 milioni di euro per finanziare il completamento del progetto, previsto nel 2020”. Una grande responsabilità e un forte segno di fiducia da parte del Ministero, per un Museo che, ha spiegato la direttrice Della Seta, vuole essere una realtà che parla sia al mondo ebraico che a tutta la società civile, italiana e internazionale. “In questo momento abbiamo due cantieri: quello architettonico e quello delle idee, di preparazione dei contenuti del nuovo Museo – ha sottolineato Della Seta – La Festa esisteva già prima del nostro arrivo, ma abbiamo voluto valorizzarla, per far incontrare Ferrara e il mondo dell’ebraismo, e per dare vita a un laboratorio di pensiero allargato, che abbia come cuore il Meis. Autori, artisti, direttori di musei e festival ebraici, figure di primo piano come Anna Foa, Sergio Minerbi, Elena Loewenthal saranno qui, verranno appositamente a Ferrara per la Festa e per il Museo, per parlare in modo vivo della cultura ebraica, per promuovere l’abbraccio tra due culture, parlare anche ai non ebrei, passando per il Talmud, la storia. L’incontro su “La partecipazione degli ebrei italiani alla Prima guerra mondiale” sarà, ad esempio, il prologo della conferenza internazionale sulla partecipazione al conflitto degli ebrei europei, che in primavera vedrà proprio Ferrara e il Meis capofila”.
“La Festa del Libro Ebraico per noi è un momento strano, che ci porta nel passato, a quando l’ebraismo era un aspetto importante nella vita ferrarese, e al contempo nel futuro, perché questa presenza possa tornare con forza”, le parole di augurio del presidente della Comunità ebraica Andrea Pesaro mentre a ribadire l’impegno del Mibact è stato Daniele Ravenna: “Porto i saluti del Ministro Dario Franceschini, che segue il Meis da lontano, ma con grande attenzione. E confermo l’impegno del Mibact a portare a termine il percorso di questo nuovo Museo nazionale, che dovrà inserirsi nella rete dei musei internazionali”. Un auspicio richiamato anche dal sindaco Tagliani: “Vorrei che, attraverso il Meis, Ferrara riscoprisse le proprie radici culturali e civili. In questo senso, il Museo è una sfida a far crescere, in parallelo all’istituzione, anche la nostra comunità, a scoprire il valore delle differenze e del dialogo”.
Parlando del programma, primo e atteso appuntamento della Festa (che aprirà ufficialmente alle 21 di sabato), il concerto del israelo-americano Avishai Cohen Quartet che, in collaborazione con il Jazz club Ferrara, suonerà nel giardino di Palazzo Roverella. Alla stessa ora, ingresso gratuito negli attuali spazi temporanei del Museo (via Piangipane 81), tra la mostra “Torah fonte di vita”, dove è esposta parte della collezione del Museo della Comunità ebraica di Ferrara, e “Omaggio a Giorgio Bassani” di Ferrara Off, che fa tappa al bookshop del Meis con la propria biblioteca itinerante di letteratura.
Ad aprire la giornata di domenica, il dialogo sugli “Stampatori ebrei a Ferrara” tra il rabbino capo di Ferrara, Luciano Caro, e il direttore dell’area Comunicazione dell’UCEI, Guido Vitale. La citata tavola rotonda su La partecipazione degli ebrei italiani alla Prima guerra mondiale vedrà confrontarsi lo storico Alberto Cavaglion, Carlotta Ferrara degli Uberti del University College London, il direttore del Centro Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano Gadi Luzzatto Voghera e Anna Quarzi dell’Istituto storia contemporanea di Ferrara. 
Si parlerà poi del grande progetto di traduzione del Talmud in italiano, con la presentazione del primo volume del “Progetto Talmud: Trattato RoshHashanà”, con Clelia Piperno (direttore del progetto), rav Gianfranco Di Segni (coordinatore della traduzione) e ShulimVogelmann (La Giuntina). 
A seguire il tradizionale conferimento del premio Pardes: quello alla saggistica andrà allo scrittore e storico Riccardo Calimani, già presidente della Fondazione Meis; a Ernesto Ferrero, già direttore del Salone internazionale del libro di Torino e presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi, sarà conferito quello alla carriera e all’autore Emilio Jona quello per la letteratura.
Grande attesa poi per la tavola rotonda internazionale sul tema “Una memoria per il futuro: la missione dei musei ebraici”. Dalle 16.30, al Ridotto del Teatro comunale, i direttori di alcuni dei più importanti musei ebraici del mondo si confronteranno sul tema di come raccontare il passato ebraico al grande pubblico. Attorno al tavolo si troveranno, Paul Salmona del Museo d’arte e di storia dell’ebraismo di Parigi, Emile Schrjver del Museo ebraico di Amsterdam, Dariusz Stola del Museo di storia degli Ebrei Polacchi di Varsavia, Orit Shaham Gover del Museo delle diaspore di Tel Aviv, e, in qualità di padrona di casa, Simonetta Della Seta, direttrice del Meis. Il confronto, introdotto dal presidente Dario Disegni, sarà moderato dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari. Previsto un intervento conclusivo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. 
Per tutta la giornata di domenica, alla Sala estense di Palazzo Roverella, gli Incontri con l’autore sono animati da autorevoli ebraisti e nomi illustri della cultura, tra i quali Riccardo Calimani, rav Roberto della Rocca, Simon Levis Sullam, Donatella Calabi, Mauro Perani e Sergio Minerbi. Nell’ambito del ciclo “Guardare e ascoltare, una storia da imparare”, vengono, invece, proiettati presso la videoteca e biblioteca Vigor (via Previati 18) il video “Il ghetto di Venezia, 500 anni di vita”, diretto da Emanuela Giordano, e una “Intervista impossibile a Donna Gracia Mendes Nasi”, per la regia di Carlo Magri, mentre alle 19, nella sede dell’associazione “RroseSélavy” (via Ripagrande 46), taglio del nastro della mostra “Alefbeth. Segni dell’alfabeto ebraico”, a cura di Gloria Soriani.

(29 agosto 2016)