Torna la Festa del Libro ebraico
Note di grande jazz su Ferrara

ingresso MEIS di notteIl celebre trombettista jazz italiano Enrico Rava lo ha descritto come uno dei musicisti più talentuosi della nuova generazione e sarà lui, l’israelo-americano Avishai Cohen (assieme a Yonathan Avishai al piano, Barak Mori al basso e Nasheet Waits alla batteria), a inaugurare la nuova edizione della Festa del Libro ebraico di Ferrara sabato 3 settembre (ore 21.30) nella cornice rinascimentale del Giardino di Palazzo Roverella. Prima delle note jazz del trombettista Cohen, saranno le autorità a portare il loro saluto al pubblico, con l’intervento tra gli altri della Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Noemi Di Segni. Alla stessa ora, ingresso gratuito negli attuali spazi temporanei del MEIS (Via Piangipane 81), tra la mostra Torah fonte di vita, dove è esposta parte della collezione del Museo della Comunità Ebraica di Ferrara, e l’Omaggio a Giorgio Bassani di Ferrara Off, che fa tappa al bookshop del Museo con la propria biblioteca itinerante di letteratura. Infine, alle 21.45, un altro evento speciale, Aperto anche di notte: la visita al cantiere del MEIS in notturna, per far toccare con mano al pubblico lo stato di avanzamento dei lavori (a cura del Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per l’Emilia-Romagna).
La Festa del Libro Ebraico è organizzato dalla Fondazione MEIS, con il patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Ferrara, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità Ebraica di Ferrara.
Ad aprire la giornata di domenica, il dialogo sugli “Stampatori ebrei a Ferrara” tra il rabbino capo di Ferrara, Luciano Caro, e il direttore dell’area Comunicazione dell’UCEI, Guido Vitale. La citata tavola rotonda su La partecipazione degli ebrei italiani alla Prima guerra mondiale vedrà confrontarsi lo storico Alberto Cavaglion, Carlotta Ferrara degli Uberti del University College London, il direttore del Centro Documentazione Ebraica Contemporanea di Milano Gadi Luzzatto Voghera e Anna Quarzi dell’Istituto storia contemporanea di Ferrara. 
Si parlerà poi del grande progetto di traduzione del Talmud in italiano, con la presentazione del primo volume del “Progetto Talmud: Trattato RoshHashanà”, con Clelia Piperno (direttore del progetto), rav Gianfranco Di Segni (coordinatore della traduzione) e ShulimVogelmann (La Giuntina). 
A seguire il tradizionale conferimento del premio Pardes: quello alla saggistica andrà allo scrittore e storico Riccardo Calimani, già presidente della Fondazione Meis; a Ernesto Ferrero, già direttore del Salone internazionale del libro di Torino e presidente del Centro internazionale di studi Primo Levi, sarà conferito quello alla carriera e all’autore Emilio Jona quello per la letteratura.
Grande attesa poi per la tavola rotonda internazionale sul tema “Una memoria per il futuro: la missione dei musei ebraici”. Dalle 16.30, al Ridotto del Teatro comunale, i direttori di alcuni dei più importanti musei ebraici del mondo si confronteranno sul tema di come raccontare il passato ebraico al grande pubblico. Attorno al tavolo si troveranno, Paul Salmona del Museo d’arte e di storia dell’ebraismo di Parigi, Emile Schrjver del Museo ebraico di Amsterdam, Dariusz Stola del Museo di storia degli Ebrei Polacchi di Varsavia, Orit Shaham Gover del Museo delle diaspore di Tel Aviv, e, in qualità di padrona di casa, Simonetta Della Seta, direttrice del Meis. Il confronto, introdotto dal presidente Dario Disegni, sarà moderato dal direttore de La Stampa Maurizio Molinari. Previsto un intervento conclusivo del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. 
Per tutta la giornata di domenica, alla Sala estense di Palazzo Roverella, gli Incontri con l’autore sono animati da autorevoli ebraisti e nomi illustri della cultura, tra i quali Riccardo Calimani, rav Roberto della Rocca, Simon Levis Sullam, Donatella Calabi, Mauro Perani e Sergio Minerbi. Nell’ambito del ciclo “Guardare e ascoltare, una storia da imparare”, vengono, invece, proiettati presso la videoteca e biblioteca Vigor (via Previati 18) il video “Il ghetto di Venezia, 500 anni di vita”, diretto da Emanuela Giordano, e una “Intervista impossibile a Donna Gracia Mendes Nasi”, per la regia di Carlo Magri, mentre alle 19, nella sede dell’associazione “RroseSélavy” (via Ripagrande 46), taglio del nastro della mostra “Alefbeth. Segni dell’alfabeto ebraico”, a cura di Gloria Soriani.