Al via i Giochi paralimpici
Rio, Israele punta alle medaglie
“Tutti vogliono vincere, anche noi Possiamo farcela”. È questo lo spirito combattivo che il velista Dror Cohen descrive quando parla della delegazione israeliana ai Giochi Paralimpici di Rio de Janeiro, la cui cerimonia di apertura si svolgerà stasera allo stadio Maracanà. Aspettative e speranze che trovano sostegno nel ricco medagliere paralimpico israeliano, che conta ben 380 medaglie, di cui 124 d’oro, dalla prima edizione dei Giochi nel 1960 a Roma. E mentre cresce l’attesta per sapere se anche quest’anno gli atleti dello Stato ebraico riusciranno ancora a salire sul podio, proprio ieri è stata invece gettata luce su un’altra questione che aveva tenuto in sospeso i tifosi dello sport israeliano. È stato infatti svelato il nome dell’acquirente all’asta della medaglia di bronzo vinta nel judo ai Giochi Olimpici da Yarden Gerbi, che ha venduto il suo prezioso riconoscimento per donare il ricavato in beneficenza. Si tratta del filantropo statunitense Shlomo Rechnitz, il quale ha pagato 52.100 dollari che Yarden devolverà Tel Aviv Sourasky Medical Center. A sua volta, Rechnitz ha annunciato che rivenderà la medaglia per ottenere nuovi fondi da devolvere per una buona causa.
Sono 4300 gli atleti che parteciperano a partire da stasera ai Giochi Paralimpici di Rio, provenienti da 176 paesi in 23 discipline. Tra loro sono 33 gli atleti israeliani che gareggeranno in 11 sport, il cui portabandiera sarà il tennista Shraga Vainberg, vincitore sulla sua sedia a rotelle nel doppio sia a Londra 2012 di un bronzo, sia quattro anni prima a Pechino di un argento. Ad aprire la parata sarà invece Ibrahim Al Hussein, un rifugiato siriano che gareggerà per la delegazione dei migranti, che già aveva fatto sognare il mondo ai Giochi Olimpici quest’estate.
Un’Olimpiade fa a Londra gli atleti paralimpici israeliani avevano portato a casa otto medaglie, di cui una d’oro vinta dal tennista sempre in carrozzella Noam Gershony. La competizione cresce ma anche quest’anno puntano a non essere da meno, con le maggiori speranze riposte in Cohen con i suoi compagni Arnon Efrati e Shimon Ben Yakov, vincitori di un oro ad Atene 2004. “Abbiamo davvero sete di successo – le parole di Cohen – e vogliamo portare orgoglio a noi stessi e a Israele”.
Per quanto riguarda la cerimonia di apertura di stasera, uno dei registi, Fred Gelli, ha fatto sapere che sarà uno spettacolo che “passerà l’infinita energia degli atleti”. Un’energia che passerà anche attraverso il gigantesco mosaico vivente messo insieme dall’artista Vik Muniz, formato da circa cinquecento piatti portati dagli atleti. Il tema sarà infine “Everybody has a heart” (Tutti hanno un cuore), che vuole portare a riflettere sulla condizione umana, i sentimenti, le difficoltà la solidarietà e l’amore. Addirittura, il co-regista Marcelo Rubens Paiva ha affermato che si tratterà del “più grande simbolo della tolleranza e del rispetto per gli altri”.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(Nell’immagine l’atleta paralimpica israeliana Moran Samuel)
(7 settembre 2016)