Qui Milano – La serata organizzata dalla ort Ebraismo digitale. La scuola tra radici e sguardo al futuro
La scuola ebraica di Milano guarda al futuro, al digitale, alle possibilità che offre la tecnologia, ma non dimentica le sue radici, fondando la sua educazione sui principi dell’ebraismo. Un intreccio, quello tra futuro e tradizione, emerso con chiarezza ieri sera in occasione della serata organizzata dalla Ort Italia – ente no-profit impegnato nella promozione dell’educazione ebraica nel mondo – nell’aula magna della scuola ebraica milanese. Un appuntamento che ha visto tra i protagonisti la dirigente del ministero dell’Istruzione Anna Brancaccio, intervenuta per parlare di “Competenze digitale nella scuola e nella vita: quali prospettive e spazi in Italia”. “Siamo qui anche per sottolineare quanto la Ort può fare per i nostri ragazzi”, ha spiegato in apertura Roberto Jarach, presidente ORT Italia, presentando la serata, durante la quale sono stati premiati, direttamente dal direttore generale di World Ort Shmuel Sisso, i sette ragazzi che hanno partecipato e vinto il World ORT stem Communication Awards, concorso internazionale dedicato a comunicazione e nuove tecnologie. Ad aprire l’evento, i saluti di Milo Hasbani, presidente della Comunità ebraica di Milano assieme a Raffaele Besso (presente in sala) e dell’assessore alla Scuola Davide Hazan. Tra i presenti anche l’assessore Scuola, formazione e giovani dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Livia Ottolenghi, che si è detta colpita dalla “passione per la scienza e per lo studio che hanno trasmetto questa sera i ragazzi”.
A coordinare la serata, Dany Maknouz, docente della Scuola ebraica. A lei tutti i ragazzi – sia i premiati così come i due studenti che sono andati al Weizamm Institute grazie alla Ort e le due studentesse che hanno partecipato alla ORT Digital Skills Summer Camp in Bulgaria – hanno rivolto il proprio ringraziamento per l’incoraggiamento e il supporto. “Su 15 premi a disposizione, i nostri studenti ne hanno ottenuti ben sette – ha sottolineato Jarach – Segno di come quanto viene offerto come programma collaterale sia di qualità e sia un buon investimento per il futuro dei giovani”. Maknouz invece ha spiegato come molti siano ancora le iniziative in cantiere per la scuola, tra cui l’idea di creare degli spazi di studio in cui la tecnologia si leghi alla tradizione ebraica, e in particolare con l’applicazione di un metodo di studio tipicamente ebraico e presente nelle yeshivot, la hevruta. Altra idea su cui si sta lavorando, la realizzazione di un digital camp a Trieste in cui far confluire studenti delle scuole ebraiche nazionali e del circuito internazionale della Ort.
d.r.
(15 settembre 2016)