Setirot – Cinquant’anni

jesurumIl 2017 è alle porte: cinquant’anni dalla Guerra dei Sei Giorni e cento dalla Dichiarazione Balfour. In vista di questi anniversari, da aprile scorso, svariate centinaia di israeliani stanno mettendo in piedi un movimento – Siso, ovvero “Save Israel, Stop the Occupation” – che si appella “agli ebrei nel mondo intero perché si uniscano a noi in un’azione coordinata per porre fine all’occupazione e costruire un futuro nuovo per la salvezza dello Stato di Israele e delle generazioni a venire”. A fare spesso da portavoce del Siso è stato finora il professor Daniel Bar-Tal, 70 anni, docente emerito di Psicologia politica all’Università di Tel Aviv. Tra i fondatori ci sono uomini e donne che contano qualcosa nella storia politica, diplomatica, culturale e accademica di Israele (tra i molti, lo storico e ambasciatore Eli Barnavi, l’ex direttore generale del ministero degli Esteri Alon Liel, il politologo Menachem Klein, e poi David Grossman, Amos Oz, David Broza, Avishai Margalit, Alice Shalvi, diplomatici, militari, educatori, storici eccetera).
Se e quando il mondo ebraico italiano inizierà a parlarne sono sicuro che il confronto sarà tanto serrato quanto profondo, e si spera nei limiti del dibattito civile e dell’ascolto reciproco. Di questi anniversari si dovrà comunque parlare, perché non è facendo finta di niente che si risolvono le questioni – diciamo così – spinose.

Stefano Jesurum, giornalista

(15 settembre 2016)