Qui Roma – Fondazione Museo della Shoah
Memoria, un servizio alla città
Per una Fondazione che ha la sua sede in largo 16 ottobre, è un atto doveroso ripartire quest’anno proprio da quella data e da quell’evento che colpirono tragicamente la Comunità ebraica ma anche tutta la città di Roma. Con questa considerazione il presidente Mario Venezia ha presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, il programma espositivo della Casina dei Vallati, che ospita la Fondazione Museo della Shoah. La prima mostra a introdurre la programmazione del 2016-2017, che apre al pubblico oggi, è infatti intitolata “16 ottobre 1943 – la razzia”, a cura dello storico Marcello Pezzetti, e racconta il giorno in cui ebbe luogo il rastrellamento di più di mille ebrei residenti nella Capitale, effettuato da unità tedesche. Molte altre le iniziative, tra mostre, viaggi, seminari e convegni, previste dalla Fondazione e descritte nel corso della conferenza, alla quale hanno partecipato, oltre a Venezia e Pezzetti, anche l’assessore alla Crescita culturale del Comune di Roma Luca Bergamo e la presidente del I municipio Sabrina Alfonsi. E per l’anno prossimo sono previsti anche alcuni passi avanti per quanto riguarda la costruzione del Museo della Shoah, la cui sede si troverà a Villa Torlonia, grazie all’avanzamento della predisposizione dei fondi necessari programmata per il 2016 da parte del Comune.
Dopo un minuto di silenzio dedicato al ricordo del presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, Venezia ha quindi descritto nei dettagli le iniziative che si svolgeranno nei prossimi mesi alla Casina dei Vallati, che oltre a questa prima mostra comprendono altre due esposizioni. Una seconda sarà infatti dedicata alla “Propaganda antiebraica nella Germania nazista e nell’Italia fascista” (27 gennaio – 7 maggio 2017), mentre a chiudere la programmazione sarà la mostra, realizzata dal Mémorial de la Shoah di Parigi, intitolata “Sport, sportivi e giochi olimpici nell’Europa in guerra”, che verrà inaugurata il 18 maggio 2017. Un’offerta culturale che costituisce per Bergamo una “risposta molto forte e necessaria per combattere la banalità del male, di cui Roma, come più antico insediamento ebraico in Europa, ha la responsabilità”. Una risposta che per Alfonsi “ha bisogno di passare attraverso luoghi fisici, affinché la Memoria sia vista, e in questo senso la Fondazione ha messo insieme quello che serviva a tal fine, facendo sì che si parli di questi argomenti in maniera finalmente non più sporadica, ma con un dibattito che entra a far parte della vita di questa città”.
L’esposizione “16 ottobre 1943 – la razzia”, nata come rielaborazione e aggiornamento della mostra che la Fondazione esibì nel 2013 e realizzata con il patrocinio del Consiglio dei Ministri, della Regione Lazio, di Roma Capitale, dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e della Comunità ebraica di Roma, sarà inaugurata ufficialmente il 16 ottobre, giorno della ricorrenza, e rimarrà aperta fino al 15 gennaio 2017. Vi si descrivono con molti documenti inediti gli arresti che vennero effettuati in quella tragica mattina, esponendo anche alcuni disegni realizzati proprio in quei momenti dal pittore Aldo Gay, sopravvissuto alla retata, e dando spazio anche ai volti dei persecutori, di cui per la maggior parte mancavano fino ad ora le immagini, recuperate grazie a una capillare ricerca compiuta in Germania. “In questi giorni di allestimento abbiamo ricevuto molti documenti in più da persone che ce li portavano volontariamente – ha raccontato inoltre Venezia – e questo è lo spirito che volevamo avesse questa mostra, costituire cioè un momento di contatto vero con la cittadinanza, perché riguarda la vita di Roma e non solo della Comunità ebraica”. E di “servizio alla città” ha parlato anche Pezzetti, che ha poi guidato la prima visita alla mostra, ricordando che di contorno all’esposizione saranno realizzate anche varie manifestazioni di approfondimento per cittadini, ma anche specificamente per insegnanti, studenti e giornalisti. Un insieme di iniziative che porterà a far luce, ha concluso Pezzetti, su “un buco nero della storia italiana”.
f.m. twitter @fmatalonmoked
(19 settembre 2016)