BHL: “Salviamo Aleppo”

rassegnaImportante editoriale del filosofo francese Bernard-Henri Levy sul dramma di Aleppo. Scrive BHL sul Corriere: “Bisogna fermare i bombardamenti sulla città siriana. Lo possiamo fare perché i colpevoli di questa carneficina sono chiaramente identificati. E del resto essi stessi non fanno nulla per nascondersi. Parliamo beninteso del regime di Damasco. Ma anche dei suoi padrini iraniani e soprattutto russi. Oppure accettiamo, come nel paragone che ha fatto l’ambasciatore di Francia all’Onu, François Delattre, una nuova Sarajevo”.

Duro, caratterizzato da colpi bassi da tutte e due le parti, il primo dei tre dibattiti televisivi tra Hillary Clinton e Donald Trump. “Un’ora e mezza di confronto serrato sui temi dell’economia, e in particolare dell’occupazione, dei rapporti razziali e della sicurezza, quella messa in pericolo dalla minaccia terroristica ma anche dalla pirateria informatica. Con stretta di mano all’inizio e alla fine – si legge sul sito di Repubblica – e in mezzo tante accuse reciproche”.

Sarà “Fuocoammare”; il documentario sui migranti a Lampedusa, a rappresentare l’Italia nella serata degli Oscar. Repubblica pubblica oggi una testimonianza di uno dei suoi protagonisti, il medico Pietro Bartolo, che da oltre 25 anni accoglie i rifugiati sull’isola. “A volte penso di non farcela. Di non reggere questi ritmi, ma soprattutto di non reggere tanta sofferenza e tanto dolore. Molti miei colleghi, invece, sono convinti che ormai mi ci sia abituato, che fare le ispezioni cadaveriche per me sia diventata una routine. Non ci si abitua mai ai bambini morti, alle donne decedute dopo aver partorito durante il naufragio, i loro piccoli ancora attaccati al cordone ombelicale. Non ci si abitua – spiega Bartolo – all’oltraggio di tagliare un dito o un orecchio per estrarre il Dna e dare un nome, un’identità a un corpo esanime e non permettere che rimanga un numero”.

Sul tema del burkini, della condizione delle donne islamiche e del libero arbitrio da segnalare un’intervista de La Stampa a Sumaya Abdel Qader, Consigliera comunale milanese nota per la sua vicinanza a una realtà molto controversa come il Caim. “Le donne musulmane – dice Sumaya – sono prese tra fuochi incrociati. Per la prima volta in Italia ci sono casi di ragazze insultate o a cui è stato strappato il velo. All’inizio avevo sottovalutato il dibattito sul burkini giudicandolo gossip estivo. Sbagliavo: in parte è gossip, ma in parte ha rimesso in discussione il percorso emancipatorio di alcune femministe e di molte ragazze musulmane”.
I musulmani vogliono tutti davvero dirimere gli equivoci?, viene chiesto a Sumaya. “Abbiamo sbagliato tanto serrandoci nel vittimismo. Non siamo riusciti a rassicurare l’Occidente perché anche noi, come mondo musulmano, siamo in crisi nel confronto con la modernità” la sua risposta.

Secondo Fiamma Nirenstein, che ne scrive sul Giornale, il vincitore del confronto tra Netanyahu e Abu Mazen alle Nazioni Unite sarebbe il primo. Segno di un ente, l’Onu, che nella sua analisi appare su posizioni diverse rispetto al passato. “I tempi stanno cambiando e il vincitore è Benjamin Netanyahu. Ha avuto persino qualche applauso a scena aperta, mentre la delegazione del Kuwait restava ad ascoltare per la prima volta” sottolinea la giornalista.

Un fine settimana di odio anti-israeliano in alcune città d’Europa. “Teatri a Oslo e chiese a Londra che boicottano lo Stato ebraico. Un bel weekend antisemita in tutta Europa” titola Il Foglio.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(27 settembre 2016)