Il mondo ricorda Shimon Peres

rassegnaParteciperanno tutti i grandi della Terra, da Obama alla Merkel, domani a Gerusalemme ai funerali di Shimon Peres, grande statista israeliano, considerato uno dei padri dello Stato ebraico, scomparso la scorsa notte a 93 anni. A rendergli onore, tutti i quotidiani nazionali, con approfondimenti sulla sua vita (Repubblica, Corriere, Il Fatto Quotidiano, tra gli altri), sul suo impegno per la pace, sugli incontri avuti nel corso della sua lunga carriera. Tra questi ultimi, quelli con il Presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, che su la Stampa ricorda la sua fraterna amicizia con Peres, incontrato più volte anche quando entrambi erano presidenti dei rispettivi paesi. “Il dialogo – scrive Napolitano – è continuato tra noi anche dopo aver lasciato i rispettivi incarichi di Presidente, ed è continuato in termini di fraterna vicinanza umana e condivisione politica”. La scomparsa di Peres, afferma Napolitano, è “una struggente perdita personale”. Altro ricordo personale, quello di Marek Halter su Repubblica, che racconta del suo primo incontro in Israele con Peres e di una cena con il leader palestinese Yasser Arafat da cui mosse i primi passi il famoso negoziato di pace. Il Corriere, invece, pubblica un discorso di Peres tenuto in Italia, in cui invitava a “uccidere le ragioni del terrore e puntare sui giovani” mentre l’Osservatore Romano pubblica il messaggio di cordoglio di Bergoglio.
“Una morte senza eredi”, l’amara analisi dello storico David Bidussa su l’Unità, che ricorda l’ex presidente di Israele come parte di una classe “politica che oggi non esiste più” e che non è stata sostituita da una che desse “forma al sogno del futuro come riscatto, come libertà e come diritto a vivere in pace e in sicurezza nel proprio territorio”. “Noi oggi salutiamo (certo quelli di noi che lo hanno conosciuto e egli hanno voluto bene) Shimon Peres, che ha evitato molte più guerre di quante sia stato costretto a combatterne. – il saluto di Furio Colombo sul Fatto Quotidiano – Ed è riuscito a
stringere le mani dei suoi nemici”. Sul Giornale invece Fiamma Nirenstein ricorda di un vertice in Toscana in cui due delegazioni, israeliana e palestinese, si incontrarono per discutere dei negoziati.
Tra le eredità dello statista israeliano, spiega a Libero il biografo di Peres Michael Bar-Zohar, l’aver trasformato “con successo Israele in una sofisticatissima potenza tecnologica in grado di migliorare il mondo intero grazie alle sue scoperte e invenzioni”.

Bruxelles e “l’antisionismo nuovo antisemitismo”. “Oggi è in corso una terza fase storica dell’antisemitismo, mascherato da antisionismo. Non pensavamo si potesse riproporre così presto, con la Shoah ancora fresca nella Memoria”. A denunciarlo dall’Europarlamento di Bruxelles, rav Jonathan Sacks, già rabbino capo di Gran Bretagna, intervenendo a un incontro dedicato al futuro delle Comunità ebraiche in Europa. “Se non fate niente gli ebrei se ne andranno e ci sarà una macchia morale che nessuna eternità riuscirà a cancellare”, l’appello di Sacks, richiamato da La Stampa, ai politici europei. Ad intervenire all’incontro anche rav Benedetto Carucci, direttore della scuola ebraica di Roma, che ha parlato più nello specifico della situazione italiana, sottolineando come nel Paese vi sia “una grande attenzione istituzionale al cuore dell’identità ebraica”.

Memoriale di Milano, l’appello per concludere il progetto. Dopo l’allarme di ieri della Testimone Liliana Segre, il Corriere Milano torna sulla questione del Memoriale della Shoah-Binario 21. Le donazioni si sono fermate e di conseguenza anche i lavori al Memoriale, che come lo scorso anno ha aperto le sue porte ai profughi. “Servono due milioni di euro in tutto per completare l’opera, uno solo per la biblioteca”, spiega al quotidiano Roberto Jarach, vicepresidente della Fondazione del Memoriale. “Il prossimo mese saremo in Svizzera per un’attività di promozione e di ricerca fondi. – prosegue Jarach – Certo poter concludere la biblioteca porterebbe un grande valore aggiunto al Memoriale”. Sulla prima del dorso milanese del Corriere, un editoriale di Dino Messina sottolinea l’importanza di luoghi della Memoria come Binario 21. Il quotidiano inoltre pubblica una testimonianza di Hussein, rifugiato politico pakistano, oggi volontario all’interno del Memoriale per aiutare i profughi, che sottolinea come “il razzismo e l’antisemitismo riguardano tutti noi”.

Crescete e moltiplicatevi. Su La Stampa Elena Loewenthal parla del precetto biblico “Crescete e moltiplicatevi”. “Quando c’è la fede di mezzo, – scrive Loewenthal – il discorso è ben diverso, e non solo per il popolo d’Israele che da sempre “abita” il testo sacro e la sua legge. In un universo religioso come quello ebraico niente affatto uniforme c’è forse un unico comune denominatore, che è la fecondità Le famiglie osservanti fanno tanti figli perché ogni figlio è una benedizione, un dono, una ricchezza inestimabile. Più ne arrivano meglio è. 

Daniel Reichel

(29 settembre 2016)