Una mano da Israele

funaroÈ vero che è cambiata la prospettiva con cui dovremmo guardare Israele. Sono passati gli anni in cui bisognava fare le raccolte dei medicinali che mancavano in Israele o mandare soldi che sarebbero serviti a costruire il nuovo Stato. Israele oggi è una potenza mondiale, con un esercito ben addestrato, con un Pil che cresce e con la ricerca universitaria che tocca livelli d’eccellenza. Non è il paese perfetto e ha i suoi problemi, ma andrebbe forse invertita la percezione del rapporto di dipendenza tra la diaspora e lo Stato Ebraico, Non più i primi che aiutano i secondi, ma il contrario. Con la crisi economica che investe anche le Comunità ebraiche, con l’antisemitismo che cresce in tutta Europa, con i problemi di natalità che mettono a rischio l’ebraismo del continente, siamo davvero sicuri che forse non è Israele a doverci dare una mano per restare in vita?

Daniel Funaro

(13 ottobre 2016)