La negazione e lo humor
Quando l’Unesco decide di non riconoscere più alcuna connessione tra il popolo del libro e la sua Capitale, anche il Primo ministro Netanyahu rivela uno senso dello humour sottile e tagliente. “Quale sarà il prossimo passo?”, scrive sul suo profilo Twitter. “Negare Batman a Robin? Il Rock al Roll?”.
E io aggiungerei, il popolo ebraico senza Gerusalemme è come Grillo senza un megafono, Fatah senza Hamas, Moni Ovadia senza una barzelletta scadente.
Il popolo ebraico senza Gerusalemme è come un uomo senza la sua amata, un libro senza titolo e copertina, una canzone priva di ritornello.
La connessione tra il popolo del Libro e la sua Capitale è millenaria, radicata e insolubile. Una connessione tramandata di generazione in generazione, tenuta in vita da un filo invisibile, dalla fede e dall’amore.
“Se mi dimentico di te, o Gerusalemme, dimentichi la mia destra ogni abilità; resti la mia lingua attaccata al palato, se non mi ricordo di te, se non metto Gerusalemme al di sopra della mia piú grande gioia.”
David Zebuloni
(21 ottobre 2016)