‘Non abbandoniamo la speranza’

angeMai perdere la fiducia. Mai perdere la speranza in un futuro di pace, dialogo, fratellanza.
La vita e il quotidiano impegno di Angelica Edna Calò Livne attraverso la fondazione Beresheet La Shalom, attiva da anni per sviluppare occasioni di incontro tra giovani israeliani e palestinesi, sono una chiara dimostrazione in questo senso. Esperienze, incontri, piccole e grandi sfide che Angelica si è trovata ad affrontare in questi anni tornano intensamente nel suo libro Memorie di un angelo custode (ed. Cantagalli), presentato ieri a Roma alla Biblioteca Marconi.
“Sono sempre stata spinta da una forza interiore che mi ha portato a condurre contemporaneamente decine di attività e ad accettare qualsiasi invito o proposta di lavoro mi venisse fatta. Poi, in una giornata più impegnativa del solito, un’entità nascosta dalla parlata giudaica romanesca si rivolse a me per raccomandarsi di stare attenta alla mia salute, di prendermi più tempo per me stessa, più cura della mia persona. Imparai quel giorno una lezione molto importante: per aiutare gli altri bisogna prima aiutare se stessi. E la riconobbi immediatamente quella voce, era il mio angelo custode, che da quel giorno non mi abbandonò più. Proprio così è nato il mio libro” ha spiegato Angelica in un recente dialogo con David Zebuloni per il nostro portale www.moked.it.
Assieme a Calò Livne, ieri nella Capitale, anche la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, Paolo Masini del ministero dei Beni e delle Attività Culturali, la responsabile della biblioteca Moira Miele, la giornalista Francesca Baldini e la coordinatrice di ‘Donne in dialogo’ Franca Coen.
Il libro sarà presentato anche a Milano, domenica prossima alle 18. Con l’autrice, al Teatro Parenti, l’assessore alla Cultura della Comunità ebraica milanese Davide Romano, il ricercatore Davide Assael, il giornalista Paolo Salom e il gallerista e critico d’arte Jean Blanchaert.

(28 ottobre 2016)